Mercantia si conferma un successo. Per “la grande festa” oltre 25mila spettatori

«Mercantia si chiude come sempre lasciando dietro di sé un po' di tristezza, ma anche una senso di soddisfazione per il lavoro svolto - dicono il sindaco Giacomo Cucini e l'assessore alla cultura Francesca Pinochi - una sensazione di pienezza e di gioia, che abbiamo visto per strada negli occhi delle persone come nelle condivisioni e nei commenti fatti sui social network. Essere riusciti a tagliare il traguardo delle 30 edizioni e mantenere il ruolo di modello di festival al quale si sono ispirati decine e decine di altri festival in tutta Italia è molto importante»

 
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E' stata una "Grande Festa" per un Festival grande, capace di portare anche quest'anno a Certaldo oltre 25.000 spettatori (25.892 biglietti staccati, dato leggermente inferiore al 2016), con un giro stimato di altrettante persone che hanno frequentato la parte bassa del paese, ad ingresso gratuito. Una 30^ edizione che per cinque giorni ha visto esibirsi 75 compagnie dall'Italia e dall'esterooltre 400 artistioltre 40 maestri artigiani e un grande mercato di oltre 80 espositori, e che resterà negli occhi e nella memoria di chi c'è stato per tante piccole e grandi performance, tutte caratterizzate da un'originale irripetibilità data dal connubio con il borgo medievale di Certaldo.

I tre dinosauri degli olandesi Close Act, guidati da una nera strega-matrigna, sono stati senza dubbio l'attrazione più originale e fotografata di questo Festival diretto da Alessandro Gigli e organizzato da Alberto Masoni per Terzostudio, caratterizzato da tante novità verticali: non solo i dinosauri, il debutto del nuovo spettacolo delle Cafelulè, Occhi grandi per non vedere, ma anche le apparizioni alle finestre dei Pinocchio di Elegantya Enterntainment, e soprattutto la provocatoria "Locandiera" versione disco music di Ipotesi Teatrale con Baroccoroccocò. Alla "internazionalità" tecnologica dei Close Act, hanno fatto da controcanto veterani del palco e della tradizione come i Los Excentricos, ai raffinati mimi Dekru, si è alternato il vigore atletico degli Asante Kenya. Una varietà e alternanza di offerta che si è vista anche sul piano delle marcingh band, altro settore forte di Mercantia: alla potenza balcanica della Zastava, che si è esibita solo la prima sera, e alla forza mediterranea dei Takabum, hanno risposto a distanza la raffinatezza giocosa dei Prismabanda e la nuova e originalissima "Banda Molleggiata" della BadaBimBumBand: un successo davvero inimmaginabile, quest'ultimo, con i maestri sassofonisti e percussionisti empolesi capaci di fare saltare compostamente centinaia di persone di ogni età sulle melodie di Celentano, Jannacci, Cochi e Renato. Una Mercantia coloratissima e allegra che ha premiato un Clown - Didier Ambrustrer - un maestro ceramista altrettanto teatrale - Eugenio Taccini, alfiere dell'artigianato targato Exponent con Francesca Parri - che ha visto tanti Pinocchio colorati come arlecchini ma non ha rinunciato a dire qualcosa sul dolore, sul silenzio, sulle vittime negate dei nostri anni, le donne. Con le "Punte di spillo" di Sandra Landi, letture dedicate al delicato tema della violenza domestica. E con "Piano Forte Forte" di Dulcamara Teatro, con una superba Valentina Cidda, interprete poliedrica, capace di tenere senza fiato per quasi 40 minuti gli spettatori su una cruda storia di legami umani negati e abusati. Grande sfarzo e spettacolo da un lato, tragedia dall'altro, risate e lacrime, che Mercantia ha saputo mettere in scena fianco a fianco e tenere insieme, quasi legare, come sa fare la canzone napoletana che, grazie ad un interprete appassionato e amico di Mercantia come Salvatore Gatto, ha animato e chiuso ogni notte le danza nel giardino della Casa di Boccaccio, in compagnia di tanti attori storici ed ex amministratori che lì si davano appuntamento per chiudere la serata al Festival.

«Mercantia si chiude come sempre lasciando dietro di sé un po' di tristezza, ma anche una senso di soddisfazione per il lavoro svolto - dicono il sindaco Giacomo Cucini e l'assessore alla cultura Francesca Pinochi - una sensazione di pienezza e di gioia, che abbiamo visto per strada negli occhi delle persone come nelle condivisioni e nei commenti fatti sui social network. Essere riusciti a tagliare il traguardo delle 30 edizioni e mantenere il ruolo di modello di festival al quale si sono ispirati decine e decine di altri festival in tutta Italia è molto importante. Ad ogni decennale, Mercantia ha saputo svoltare, evolversi, cambiare per essere sempre il più innovativo, originale, unico Festival. Quest'anno abbiamo superato un ostacolo che pochi mesi fa sembrava insormontabile, come la chiusura di Palazzo Stiozzi Ridolfi. Per una porta che si è chiusa tante altre se ne sono aperte. Cosa succederà quindi l'anno prossimo? Non lo sappiamo, ma una cosa è certa: Mercantia va avanti oltre tutto e oltre tutti, perchè è ormai patrimonio collettivo di questo meraviglioso territorio che non può più farne a meno. Grazie Mercantia, ci rincontreremo sicuramente l'11 luglio 2018».

Pubblicato il 19 luglio 2017

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