Mercatone Uno, bloccato ancora una volta l'ingresso al negozio
I sindaci valdelsani, insieme al sindacato e ai lavoratori, hanno inviato all'azienda la richiesta di sospendere ogni operazione di trasporto dei prodotti interni al negozio, affinché si prenda del tempo per affrontare la situazione e trovare delle eventuali soluzioni. Un punto di svolta sulla faccenda potrebbe arrivare nei prossimi incontri: l'incontro presso la Regione Toscana di giovedì prossimo, e quelli con l'azienda il 22 e il 29 giugno
E' successo di nuovo. Stamattina hanno tentato di nuovo di entrare al Mercatone Uno di Colle di Val d'Elsa per sgomberare il punto vendita, dove dal 28 maggio scorso è iniziato lo sciopero dei dipendenti, che dal 6 giugno sono stati tutti messi in cassa integrazione a zero ore. Si sono presentati prima "i padroncini", come sono stati ribattezzati, ma senza furgoni, sostenendo che non sarebbero entrati se non glielo avessero concesso; poi gli ex-colleghi del negozio di Calenzano. E di nuovo sono tornati indietro.
Oggi è il quindicesimo giorno di presidio permanente. Mentre chi protesta è all'interno e intona "Bella ciao" e altre canzoni per farsi coraggio, il direttore è fuori, che nervosamente fa avanti e indietro lungo la strada. Il clima è abbastanza teso. Sul posto si sono raccolte tante persone per far sentire il proprio supporto. C'è l'ANPI Valdelsa, che ieri ha invitato una delegazione di scioperanti al Montemaggio Festival Resistente 2018. C'è la capogruppo del Pd di Casole d'Elsa Teri Carli, il segretario della Lega Valdelsa Riccardo Galligani, la candidata di Liberi e Uguali alle ultime elezioni Serena Cortecci. Del sindacato c'è anche Daniela Spiganti della Segreteria generale Filcams Cgil. Ci sono semplici cittadini e ci sono i sindaci di Casole, San Gimignano e Poggibonsi, che vengono accolti con un applauso. «Canocchi dove sei?», è una delle domande che ricorre tra gli ormai ex dipendenti. Come ci hanno riferito più tardi, non poteva partecipare per impegni precedentemente presi, li avrebbe raggiunti nel pomeriggio. Proprio al primo cittadino colligiano è rivolta la petizione di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, per chiedere di garantire in quel luogo la vendita di mobili e accessori per la casa.
«Chiediamo al Sindaco di Colle di Val d’Elsa e alle Istituzioni tutte - scrive la Fiom Cgil di Firenze in una nota stampa - una presa di posizione forte e non neutrale, al fine di tutelare il mantenimento di tutti i livelli occupazionali presenti all’interno del punto vendita, in questa situazione molto critica. Il lavoro dev’essere la priorità, perché le persone non possono farne a meno e deve tornare ad avere un ruolo centrale, oggetto di una discussione che ancora oggi in pochi fanno».
I sindaci valdelsani, insieme al sindacato e ai lavoratori, hanno inviato all'azienda la richiesta di sospendere ogni operazione di trasporto dei prodotti interni al negozio, affinché si prenda del tempo per affrontare la situazione e trovare delle eventuali soluzioni. Un punto di svolta sulla faccenda potrebbe arrivare nei prossimi incontri: l'incontro presso la Regione Toscana di giovedì prossimo, e quelli con l'azienda il 22 e il 29 giugno.
Alessandra Angioletti
Pubblicato il 11 giugno 2018