Mercatone Uno, dal presidio comprensione verso i clienti che avevano già effettuato gli ordini
Venerdì scorso, il 22 giugno, si è tenuto a Roma un nuovo incontro con la Cosmo Spa, l'azienda che ha rilevato tredici negozi della nota catena (tra cui quello di Colle) e che, attraverso il marchio Globo, si occupa di abbigliamento, calzature e pelletteria. E' stata lanciata anche una raccolta firme indirizzata al sindaco colligiano Paolo Canocchi con la quale si chiede all'Amministrazione comunale di continuare in quel luogo la vendita della categoria merceologica precedentemente trattata
Siamo tornati due giorni fa al presidio al Mercatone Uno di Colle di Val d'Elsa. E' ormai un mese che i lavoratori del punto vendita colligiano, anzi ex dipendenti (visto che sono tutti in cassa integrazione), fanno valere i propri diritti presidiando il negozio giorno e notte, a dispetto delle polemiche e delle condizioni meteo. Comincia a farsi sentire la stanchezza.
Venerdì scorso, il 22 giugno, si è tenuto a Roma un nuovo incontro con la Cosmo Spa, l'azienda che ha rilevato tredici negozi della nota catena (tra cui quello di Colle) e che, attraverso il marchio Globo, si occupa di abbigliamento, calzature e pelletteria. E' stata lanciata anche una raccolta firme indirizzata al sindaco colligiano Paolo Canocchi con la quale si chiede all'Amministrazione comunale di continuare in quel luogo la vendita della categoria merceologica precedentemente trattata.
«Se non del tutto soddisfacente - aveva commentato Mariano Di Gioia della Filcams CGIL di Siena - la trattativa possiamo ritenerla positiva in quanto ha prodotto dei passi in avanti. Innanzitutto dai numeri presentati all’avvio della procedura l’azienda Globo srl ha comunicato la propria disponibilità ad aumentare il numero degli occupati. Altra nota positiva è in merito alle superfici che l’azienda non utilizzerebbe per questioni di autorizzazioni amministrative, in tal senso potrebbero essere studiate delle relazioni di partnership con altre aziende della distribuzione organizzata a cui cedere parti delle superfici in eccesso. Questo ci consentirebbe di recuperare ulteriore forza lavoro ai fini della tutela occupazionale».
Proprio per quell'incontro, dopo una riunione, gli ex lavoratori hanno deciso di continuare la propria lotta, ma di concedere ai magazzinieri di prelevare la parte della merce da consegnare ai consumatori che già avevano ordinato i prodotti. Oggi la società ha caricato i primi 14 ordini. «Un atto di responsabilità nei confronti dei clienti - scrive su Facebook la Filcams CGIL di Siena - Sia chiaro che tale apertura è data solo ed esclusivamente da come è andato il primo incontro del 22 giugno».
«Abbiamo controllato le commissioni e i colli che hanno portato via con una stretta al cuore. Ci hanno tolto una parte di noi! Del lavoro fatto sempre con attenzione e serietà. Ci è sembrato di essere vuoti», si legge sulla pagina Storie in presidio.
Domani, venerdì 29 giugno, si terrà a Bologna un nuovo incontro, nel quale si comincerà ad entrare nel merito delle situazioni di ogni singola attività commerciale.
Pubblicato il 28 giugno 2018