Migranti, Rossi: «Sul modello di accoglienza diffusa tutti alla fine ci hanno dato ragione»
Il governatore della Toscana: «In Toscana abbiamo raccolto la sfida dal 2011 e continuiamo a farlo: senza troppe parole e senza paura, con quel modello di accoglienza diffusa su cui tutti alla fine ci hanno dato ragione, anche quelli a cui rimaniamo meno simpatici». Rossi interviene anche sui tempi per avere una risposta sulla richiesta di asilo politico. Usualemente passano almeno sei mesi, a volte anche un anno e più
Cinquemilaquattrocento migranti in fuga dal loro paese sono arrivati in Toscana dall'anno scorso e tuttora sono ospiti. Entro la fine dell'anno potrebbero diventare seimilacinquecento. «L'immigrazione è certamente un problema - afferma il presidente della Toscana, Enrico Rossi -, richiede impegno e scelte intelligenti. Ma dove questo c'è, dove cioè si affronta il problema, il problema diventa meno problema e questo sforzo di accoglienza che si coniuga con un impegno di integrazione può trasformarsi in un'occasione di crescita per tutti. Lo dimostrano i tanti progetti che si stanno realizzando in tanti comuni».
Il presidente della Toscana lo ripete più a volte, a San Giuliano Terme in provincia di Pisa e ad Empoli, dove ha incontrato amministratori e ragazzi accolti in Toscana, visitando alcune strutture dove i migranti sono ospitati e stanno imparando un mestiere, la lingua ma anche a farsi conoscere e a conoscere il Paese che li ospita. Con l'aiuto anche del volontariato, in attesa che la commissione si pronunci sulla loro richiesta di asilo.
«L'accoglienza di questi giovani - dice Rossi - è un problema che può essere gestito. La civiltà della Toscana si riassume in fondo anche in questo: nel trovare in tutto un verso». Lo dice rivolto anche ai sindaci di quei territori che ancora non si sono fatti avanti. Il modello di accoglienza diffusa aiuta. A San Giuliano Terme, ha raccontato il sindaco, ci sono cittadini che anziché alzare barricate si sono fatti avanti spontaneamente per chiedere se e come potevano essere d'aiuto».
«In Toscana - ricorda Rossi - abbiamo raccolto la sfida dal 2011 e continuiamo a farlo: senza troppe parole e senza paura, con quel modello di accoglienza diffusa su cui tutti alla fine ci hanno dato ragione, anche quelli a cui rimaniamo meno simpatici».
Rossi interviene anche sui tempi, troppo lunghi, per avere una risposta sulla richiesta di asilo politico. Usualemente passano almeno sei mesi, a volte anche un anno e più. «Si tratta di iter non semplici - spiega Rossi -, complicati da rapporti con i paesi di origine in cui lo Stato a volte non esiste più. Abbiamo chiesto di sveltire le pratiche. Non è facile, ma è un problema che merita la giusta attenzione. A volte - conclude Rossi - quando parliamo di immigrazione e di gente che fugge dai propri paesi si rischia di tradurre queste persone solo in numeri, ma dietro i numeri ci sono queste persone e le persone che le accolgono».
Pubblicato il 3 settembre 2015