Mille Miglia, storia e curiosità della corsa più bella del mondo
La nascita della corsa è legata a quella dell’Automobile Club Brescia, nato nel 1927 dalla scissione dall’Automobile Club di Milano e dalla voglia di rispondere allo spostamento del Gran Premio d’Italia dal circuito di Montichiari a quello di Monza. Il consiglio direttivo pensò, così, di organizzare una gara di velocità su lunga distanza riservata alle vetture di serie che non fosse legata a un circuito ma portasse le auto sulle strade italiane, alla vista e alla portata dei possibili acquirenti. Dopo diverse difficoltà incontrate dagli organizzatori, fu studiato così il percorso di 1.600 km che porta da Brescia a Roma
Gli appassionati di auto d’epoca non possono perdere l’appuntamento con la Mille Miglia, definita da Enzo Ferrari “La corsa più bella del mondo”. La gara torna, tra le strade di Brescia e Roma,dal 19 al 22 maggio.
Ma qual è la sua storia?
La nascita della corsa è legata a quella dell’Automobile Club Brescia, nato nel 1927 dalla scissione dall’Automobile Club di Milano e dalla voglia di rispondere allo spostamento del Gran Premio d’Italia dal circuito di Montichiari a quello di Monza. Il consiglio direttivo pensò, così, di organizzare una gara di velocità su lunga distanza riservata alle vetture di serie che non fosse legata a un circuito ma portasse le auto sulle strade italiane, alla vista e alla portata dei possibili acquirenti. Dopo diverse difficoltà incontrate dagli organizzatori, il conte Maggi, il suo amico conte Mazzotti, il pilota Castagneto e il giornalista Canestrini, fu studiato così il percorso di 1.600 km che porta da Brescia a Roma. La corsa si disputò ventiquattro volte: la prima nel 1927, l’ultima nel 1957, con un’interruzione dovuta alla guerra. Apre l’elenco dei vincitori la coppia Minoia-Morandi sulla bresciana OM e lo chiude Taruffi su Ferrari. La partecipazione si fece sempre maggiore, dai 77 della prima edizione ai 502 del 1953, di pari passo con la passione a la curiosità del pubblico. Molti i duelli memorabili, come la vittoria di Giannino Marzotto su Fangio.
La Mille Miglia e tutte le corse di velocità su strada furono, poi, abolite nel 1957, quando una delle auto uscì di strada uccidendo undici spettatori.
Le edizioni successive del 1958, 1959 e 1961 si presentarono completamente differenti, meno spettacolari con vetture meno performanti, concorrenti meno numerosi e con un pubblico via via sempre meno appassionato.
Dopo una lunga interruzione, si passa al 1977, anno del cinquantenario dell’evento, in cui l’Automobile Club di Brescia organizzò il Rally 1000 Miglia sulle strade della provincia, riprendendo la formula della manifestazione di regolarità con prove di classifica di velocità adottata nelle ultime tre edizioni. Grazie al fenomeno crescente del collezionismo di auto d’epoca fu programmata anche una rievocazione della corsa da Brescia a Roma e ritorno, riservandola alle vetture storiche e stilando la classifica finale sulla base dei risultati nelle prove di precisione disposte lungo il percorso. Dopo le edizioni del 1982, 1984 e 1986, dal 1987 la rievocazione diventa un appuntamento annuale, nel 2002 viene fissato il numero delle vetture storiche partecipanti, costruite dagli anni ’20 al 1957, a 375. Questo permette di scegliere le auto più significative. Oggi la rassegna esalta l’agonismo coniugandolo con il divertimento e il turismo.
Intorno alla Mille Miglia crescono iniziative collaterali per celebrare la manifestazione che ha reso famosa Brescia in tutto il mondo e che rappresenta in assoluto, ieri come oggi, la maggior occasione di afflusso turistico con spettacoli, folklore, musica, giochi per i bambini, mostre, rendono per una settimana Brescia la capitale mondiale della storia dell'automobile. La sera prima della partenza, in un clima di amicizia internazionale, Piazza del Duomo fa da cornice ad alcuni concerti che gli organizzatori offrono a bresciani ed ospiti. Sul palcoscenico si esibiscono ogni anno artisti diversi quali Nomadi, Nek, Pooh e Lucio Dalla.
Per celebrare una storia straordinaria, che affascina le nuove generazioni che non l'hanno vissuta ed entusiasma chi ha potuto viverla, dal 1993 il Comitato Organizzatore ha voluto una mostra, Frammenti di storia della Mille Miglia, che offre al pubblico la possibilità di vedere, oltre a cimeli, trofei e curiosità varie, alcuni dei documenti più interessanti dell'Archivio Storico della Mille Miglia. Nasce l'idea di dare vita ad un Museo permanente, che custodisca la fantastica storia della "corsa più bella del mondo", affiancando lo straordinario "Museo Viaggiante". All'idea fa seguito l'azione:i lavori per l'apertura del Museo della Mille Miglia prenderanno il via nell'anno 2000. Anche la corsa cresce, così come le domande di partecipazione, che superano le ottocento unità; le vetture accettate sono oltre trecentosettanta.
Di pari passo è costretta a crescere la struttura organizzativa. Portare un migliaio di automobili (370 vetture storiche, altrettanti seguiti, mezzi degli operatori dei media, veicoli di servizio, ecc.) attraverso il traffico di diciannove provincie, richiede un lavoro preparatorio e burocratico inimmaginabile. Gli anni Novanta proseguono con la consacrazione della corsa bresciana. L'ultimo diaframma, rappresentato dalle resistenze romane cede nel 1997.
La grande novità, da alcuni anni ipotizzata e sperata, concretatasi per l'occasione del settantenario, è il passaggio nella Città del Vaticano, che vede le auto della Freccia Rossa sfilare sotto il colonnato del Bernini, in Piazza S. Pietro. Il 1998 lascia un segno nella storia della Mille Miglia: di grande spessore umano, più che sportivo, è il transito della carovana nelle zone dell'Italia centrale colpite e devastate dal terremoto del 1997. Il passaggio davanti a quell'inestimabile patrimonio d'arte, architettura e, soprattutto della fede, che è la Basilica di S. Francesco ad Assisi, diventa un momento solenne.
Padre Nicola, del Sacro Convento della Basilica di San Francesco, ricorda che la "conoscenza tra i popoli" che si verifica alla Mille Miglia - dove giungono concorrenti da tutti i continenti - è fonte di "gioia e pace internazionale". La Freccia Rossa contribuisce, attraverso il richiamo che esercita in tutto il mondo, a favorire quell'attrazione e quella partecipazione turistica delle quali queste zone in ricostruzione necessitano in maniera vitale. Il secolo finisce e la Mille Miglia affronta il nuovo millennio, con un nuovo spirito. Non per niente, fin dalla nascita, la Freccia Rossa è sempre stata uno dei baluardi dell'innovazione tecnologica.
Andrea Verdiani
Pubblicato il 18 maggio 2016