Morosità incolpevole, a Poggibonsi risorse per contrastare gli sfratti. Convertito: «Si rinnova questa opportunità»

Aperto il bando per contrastare gli sfratti per morosità incolpevole. Per Poggibonsi sono a disposizione 125 mila euro di fondi ministeriali per erogare contributi finalizzati a prevenire l’esecutività degli sfratti per morosità, destinati quindi alle persone in temporanea difficoltà economica determinata dalla perdita o dalla diminuzione della capacità reddituale in conseguenza della crisi economica

 
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Aperto il bando per contrastare gli sfratti per morosità incolpevole. Per Poggibonsi sono a disposizione 125 mila euro di fondi ministeriali per erogare contributi finalizzati a prevenire l’esecutività degli sfratti per morosità, destinati quindi alle persone in temporanea difficoltà economica determinata dalla perdita o dalla diminuzione della capacità reddituale in conseguenza della crisi economica.

«Uno strumento utile per contrastare l’emergenza abitativa – dice l’assessore alle Politiche Abitative e alle Politiche Sociali Filomena Convertito – di cui da alcuni anni possiamo fruire. Una linea di intervento che il Governo ha riservato alle città ad alta tensione abitativa e con cui in due anni abbiamo aiutato ventuno famiglie che si trovavano in condizioni di morosità incolpevole». Si tratta di una situazione di morosità determinata da mobilità, cassa integrazione, licenziamento, malattia, cessazione attività imprenditoriale e altro. «Un problema che si è acutizzato negli ultimi anni a causa della crisi – dice l’assessore - ed al quale rispondiamo anche attraverso le risorse riservate a questo bando». Per partecipare è possibile fare domanda fino ad esaurimento risorse e comunque non oltre il 31 dicembre 2017.

Chi può partecipare - Per partecipare è necessario essere in possesso di determinati requisiti, oltre alla pendenza di una procedura di intimazione di sfratto per morosità,  e di una serie di condizioni che attestano la sopraggiunta morosità incolpevole: che almeno uno dei componenti del nucleo familiare sia un lavoratore dipendente, autonomo, o precario colpito dagli effetti della crisi economica con conseguente perdita o sensibile riduzione della capacità reddituale; malattia grave, infortunio o decesso di un componente il nucleo familiare che abbia comportato la riduzione del reddito o la necessità di far fronte a spese mediche e assistenziali di particolare rilevanza; reddito ISE non superiore a 35.000 euro e valore ISEE non superiore a 26.000; non titolarità, da parte di tutti i componenti del nucleo familiare richiedente, di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su immobile a destinazione abitativa, fruibile ed adeguato al nucleo familiare ubicato sul territorio provinciale.

L’entità del contributo è stabilita nella misura massima di 12.000 euro da erogare con quattro modalità diverse. Fino a 8.000 euro, in caso di rinuncia alla prosecuzione dell’iter della procedura di sfratto da parte del proprietario, purché il contratto di locazione in essere non sia inferiore a due anni dalla data dell'intimazione. Nel caso di proprietario disponibile al differimento dell’esecuzione dello sfratto, l’importo erogato sarà pari alle mensilità del periodo di differimento (non inferiori a 3 mesi) oltre ad un massimo di 5 mensilità di morosità pregressa e comunque per un importo complessivo non superiore ai 6.000 euro. In caso di stipula di un nuovo contratto di locazione, per un alloggio diverso da quello oggetto di procedura esecutiva di sfratto, il contributo sarà pari a tre mensilità del nuovo contratto di affitto. In caso di stipula di un nuovo contratto di locazione a canone concordato, anche per lo stesso alloggio, il contributo sarà fino ad un massimo di 12.000 euro per assicurare il pagamento dei canoni della nuova locazione.

La domanda, compilata sugli appositi moduli, dovrà essere accompagnata da una serie di documenti richiesti fra cui la dichiarazione di disponibilità del locatore, pena l’esclusione dal contributo. Tutta la documentazione, pubblicata anche sul sito del Comune, è disponibile presso la Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa che si occuperà di raccogliere le domande e di seguire l’iter. La domanda deve essere presentata a mano presso la FTSA, via Piave 40, nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e il pomeriggio su appuntamento.

Pubblicato il 15 febbraio 2017

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