Morti sul lavoro, la Toscana è al terzo posto. Fascia di età più colpita 45-54 anni

La tragedia quotidiana delle morti bianche nel nostro Paese: da gennaio a maggio sono 364 le persone che hanno perso la vita sul lavoro in Italia. Un numero drammatico da cui si deduce una media impietosa di 73 vittime al mese; 18 alla settimana

 
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La tragedia quotidiana delle morti bianche nel nostro Paese: da gennaio a maggio sono 364 le persone che hanno perso la vita sul lavoro in Italia. Un numero drammatico da cui si deduce una media impietosa di 73 vittime al mese; 18 alla settimana.

Questa la prima mappatura della più recente indagine condotta dagli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro "Vega Engineering" di Mestre sulla base di dati Inail. Uno scenario come sempre sconfortante in cui l’unico dato positivo è il decremento della mortalità in occasione di lavoro rispetto ai primi cinque mesi del 2015 pari al 2,8 per cento. Ma si tratta di un decremento che dall’inizio dell’anno continua di mese in mese a diminuire. Come se giorno dopo giorno l’emergenza morti bianche continuasse a crescere. 

Altro dato significativo è quello dell’Emilia Romagna che, con 33 vittime rilevate in occasione di lavoro nel bilancio degli infortuni mortali dei primi cinque mesi del 2016, supera la "storica" prima posizione della Lombardia (26 vittime). Al terzo posto Toscana e Veneto (25), al quarto Campania e Lazio (21). Seguono: Piemonte (20); Sicilia (19); Marche e Puglia (14); Sardegna (11); Abruzzo (9); Umbria (6); Molise, Basilicata, Trentino Alto Adige, Calabria, Liguria, Friuli Venezia Giulia (5).

Per quanto riguarda l’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa per macro aree, è il Sud a far registrare il dato peggiore con un indice di 17,2% contro una media nazionale di 12,2. Seguono: le Isole (16); il Centro (13,6); il Nord Est (11,4); e il Nord Ovest (7,5). Mentre a livello regionale è il Molise ad indossare la maglia nera con un indice 50,2. A condurre, invece, la tragica classifica provinciale delle morti in occasione di lavoro nei primi cinque mesi del 2016 è la capitale. Roma conta, infatti, 13 vittime ed è seguita da Napoli (9), Cuneo, Vicenza e Bologna (8); Macerata e Torino (7); Ferrara e Treviso (6). 

Il settore delle Attività Manifatturiere quello che fa rilevare il maggior numero di vittime (35 pari al 12,8% del totale dei casi di morte in occasione di lavoro). Al secondo posto le Costruzioni con 34 decessi (pari al 12,4 per cento del totale). Al terzo i Trasporti e Magazzinaggi (28 morti – 10,2 per cento del totale delle vittime). Al quarto Commercio all’Ingrosso e Dettaglio (16 infortuni mortali – 5,8 per cento). Gli stranieri deceduti sul lavoro tra gennaio e maggio 2016 sono 34 (il 12,4 per cento del totale) e le donne 21. 

La fascia d’età più colpita – che costituisce il 36,5 per cento di tutte le morti rilevate in occasione di lavoro – è sempre quella compresa tra i 45 e i 54 anni. Ma l’incidenza più elevata della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa coinvolge come sempre gli ultra sessantacinquenni. Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e possano contribuire a diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro.

Pubblicato il 30 giugno 2016

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