Morto a Roma il regista Franco Zeffirelli. Aveva girato anche in Val d'Elsa

Molte famose scene di Un tè con Mussolini sono state girate a San Gimignano. Il cast vanta interpreti del calibro di Joan Plowright, Cher, Judi Dench, Massimo Ghini. L'opera di Franco Zeffirelli del 1999 è la storia biografica di un bambino di nome Luca, che, rimasto orfano, viene cresciuto da un gruppo di raffinate signore che adorano Mussolini, fino a quando non vengono confinate nella città turrita.

 SAN GIMIGNANO
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E' venuto a mancare la scorsa notte Franco Zeffirelli, il grande sceneggiatore, attore e regista nato a Firenze. Aveva 96 anni e si trovava a Roma, nella sua casa sull'Appia Antica. "Ciao maestro" è quanto si legge sul sito della fondazione che porta il suo nome. La scomparsa è avvenuta alla fine di una lunga malattia. La camera ardente si terrà lunedì il Campidoglio: lo fanno sapere i figli Pippo e Luciano. Il maestro riposerà nel cimitero delle Porte Sante di Firenze.

"L'ultimo lavoro del regista, un sogno coltivato per oltre dieci anni, è stata la regia di una nuova Traviata che aprirà la stagione del Festival lirico all’Arena di Verona la prossima settimana, il 21 giugno. Ma il Maestro guardava già avanti, al nuovo progetto: un Rigoletto il cui debutto era previsto per il 17 settembre 2020 in Oman alla Royal Opera House di Muscat", scrive Repubblica.

Molte famose scene di Un tè con Mussolini sono state girate a San Gimignano (ne avevamo parlato nell'articolo Cinema, breve tour dei set che hanno portato la Val d'Elsa sul grande schermo). Il cast vanta interpreti del calibro di Joan Plowright, Cher, Judi Dench, Massimo Ghini. L'opera di Franco Zeffirelli del 1999 è la storia biografica di un bambino di nome Luca, che, rimasto orfano, viene cresciuto da un gruppo di raffinate signore che adorano Mussolini, fino a quando non vengono confinate nella città turrita. Sotto una foto scattata in Piazza della Cisterna.

Prima ancora, nel 1971, Franco Zeffirelli aveva girato sempre a San Gimignano Fratello sole, sorella luna, una struggente rivisitazione della storia di San Francesco. 

«Con la morte di Zeffirelli se ne va un altro grande del Novecento, un classico, un esponente di primo piano del patrimonio culturale ed artistico del nostro Paese. Ha segnato un'epoca del cinema e del teatro italiano partendo con Rosi e Visconti e realizzando veri capolavori per il pubblico della Scala o del Metropolitan come per quello del grande schermo, ridando vita a grandi testi classici come quelli di Shakespeare, Puccini o Verga. A Firenze, sua città natale e alla quale resterà per sempre legato, aveva dedicato un commovente documentario dopo l'alluvione del 1966 e aveva deciso, pur tra mille difficoltà, di regalare il Centro internazionale per le Arti dello Spettacolo, una parte di eredità del suo lavoro. A nome di tutta la giunta regionale esprimo le condoglianze per la sua scomparsa». Così il presidente della Regione Enrico Rossi, non appena appresa la notizia della morte del regista fiorentino.

Al cordoglio del presidente Rossi si agggiunge anche quello della vicepresidente Monica Barni, titolare della delega alla cultura. «Scompare un artista totale - ha detto - che ha raccontato grandi storie al teatro e al cinema come un artigiano della produzione artistica, con una ricerca, un rigore e una maestria unici, come è raccontato magistralmente nel percorso a lui dedicato nella sua fondazione».

Pubblicato il 15 giugno 2019

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