Museo Benozzo Gozzoli, via al progetto per una migliore accessibilità
Il percorso progettuale del Be.Go, che è inserito all'interno del progetto nazionale "Museo per tutti" (ideato e realizzato dall'Associazione l'Abilità Onlus con il sostegno della Fondazione De Agostini) punta a potenziare il concetto di "accessibilità" attraverso l'elaborazione di strumenti di facilitazione che entreranno poi a far parte integrante della sua proposta educativa, con la possibilità di essere replicabili in altri contesti museali. Gli incontri di formazione si baseranno sulla progettazione partecipata e il confronto tra i diversi ambiti professionali
Un polo museale di eccellenza, a livello nazionale, sul versante dell'accessibilità e dell'inclusione sociale. E' questo l'obiettivo - davvero ambizioso - del progetto che vede quale protagonista il Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino (Museo Be.Go.), allo scopo di ampliare il suo pubblico potenziale alle persone affette da disabilità di natura intellettiva (autismo, alzheimer, ecc…). Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (300mila di investimento, ripartiti in tre anni) ha preso il via nel mese di luglio attraverso i primi incontri con gli operatori e il direttore, ed è già stato predisposto un tabellino di marcia per le attività di formazione, in programma dal mese di settembre.
Il percorso progettuale del Be.Go, che è inserito all'interno del progetto nazionale "Museo per tutti" (ideato e realizzato dall'Associazione l'Abilità Onlus con il sostegno della Fondazione De Agostini) punta a potenziare il concetto di "accessibilità" attraverso l'elaborazione di strumenti di facilitazione che entreranno poi a far parte integrante della sua proposta educativa, con la possibilità di essere replicabili in altri contesti museali. Gli incontri di formazione si baseranno sulla progettazione partecipata e il confronto tra i diversi ambiti professionali. I materiali prodotti saranno di diverse tipologie: serviranno a preparare la visita da casa al museo, faciliteranno il percorso autonomo di visita all'interno della struttura museale, guideranno in modo semplice e chiaro alcune attività che il personale dei servizi educativi svolgerà durante la visita. I supporti saranno predisposti seguendo le regole fissate dagli standard europei, e un'attenzione particolare sarà riservata alla proposta didattica che il Museo organizza periodicamente per le scuole di ogni ordine e grado. Tutto il materiale sarà caricato sul sito del Museo, sia in formato cartaceo che digitale.
«Il tema dell'accessibilità - sottolinea il direttore scientifico del Museo Be.Go., Serena Nocentini - non interessa soltanto le persone affette da disabilità, ma è un vero e proprio metodo di lavoro. Significa prendersi cura di tutte le persone e saper instaurare, attraverso l'unicità del proprio patrimonio, relazioni positive con chiunque entri al museo, affinché ogni ospite possa accedere e godere del patrimonio esposto».
«Aprire le porte e portare l'arte del Museo Be.Go. alla fruizione delle persone con disabilità intellettiva - sottolinea Carlo Riva, direttore dell'Associazione L'Abilità Onlus - rientra pienamente nella nostra mission di garantire l'accessibilità a questo tipo di pubblico. Essere partner del Museo nella progettazione di tale accessibilità è quindi per noi un grande piacere, perché permette di ampliare il progetto "Museo per tutti" su un territorio nuovo per l'offerta artistica. Inoltre, poter condividere con il Be.Go. la progettazione, la sperimentazione, le riflessioni e i percorsi per promuovere una migliore qualità della vita di tale pubblico è davvero per noi interessante, in quanto vede il Museo rinnovarsi e coprogettare per un nuovo futuro».
«Il Museo Benozzo Gozzoli - osserva il Vicesindaco con delega alla Cultura, Claudia Centi - ha già avviato da diversi anni alcuni percorsi mirati per rendere fruibile il suo patrimonio artistico anche alle persone non vedenti, ipovedenti, malati di alzheimer. Con questo nuovo progetto, grazie al generoso contributo della Fondazione CR di Firenze, intendiamo allargare ulteriormente la platea alle persone affette da autismo e ai non udenti, nonché a realizzare all'interno del nostro Museo un centro di sperimentazione e di documentazione sull'accessibilità, in modo da agevolare lo scambio delle "buone pratiche" con altre realtà».
Pubblicato il 31 luglio 2017