Nasce ‘Officina Marmocchi’, studenti all'opera per avvicinarsi al mondo del lavoro
Officina Marmocchi è una cooperativa, che seppur simulata, funziona come una vera cooperativa «dove noi 26 compagni di classe, siamo tutti quanti soci», spiega la giovane presidente Silvia Clemente. «Negli incontri con Tina Lorusso di Confcooperative Toscana, ci sono stati spiegati scopi, funzionamento, finalità di una cooperativa. Durante l'assemblea dei soci abbiamo provveduto ad eleggere il consiglio di amministrazione, con le cariche di presidente, vicepresidente, tesoriere, segretario e consiglieri oltre ai documentaristi e al sindaco revisore»
Cooperare. È la strada scelta dalla 1B della scuola media "Marmocchi" (Istituto Comprensivo 1 di Poggibonsi) per provare a immaginare il futuro come cittadini. E ieri è stato firmato l'atto costitutivo della cooperativa simulata Officina Marmocchi, un'impresa per una simulazione reale dei valori e dei principi cooperativi che nasce all'interno di Confcooperative Toscana con il supporto della Federazione delle Banche di Credito Cooperativo. Alla firma erano presenti, oltre al consiglio di amministrazione della cooperativa, anche la professoressa Silvia Cortigiano, tutore dell'iniziativa, Tina Lorusso di Confcooperative Toscana, Antonio Fusi di Chiantibanca, la dirigente scolastica Manuela Becattelli e molti genitori. Come ha spiegato Silvia Cortigiano, «L'intento è realizzare giochi, produrre e vendere manufatti educativo-didattici nati dalle idee degli studenti che realizzano anche il prototipo prima di avviare la produzione su ampia scala». Ogni studente ha un ruolo con compiti e doveri precisi come accade agli adulti nel mondo del lavoro. «Anche se "piccoli" - continua la professoressa - è importante sapere cosa significhi lavorare, ma soprattutto cosa significhi collaborare anche quando ci sono pensieri differenti e opinioni contrastanti». La cooperativa «mette da parte differenze personali, egoismi, incomprensioni, diversità caratteriali, sociali e culturali, punti di vista divergenti che diventano elementi di forza per costruire una visione d'insieme con un comune obiettivo: il rispetto reciproco» per una crescita del singolo e della collettività. «Ogni rischio - sottolinea Cortigiano - può diventare l'opportunità per crescere. Con questa iniziativa vogliamo combattere la dispersione scolastica». Per la dirigente, Manuela Becattelli: «Si tratta di un bell'esempio per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. Una iniziativa importante nell'ottica di preparare gli studenti nella preparazione all'imprenditorialità».
Perché una cooperativa in classe. Officina Marmocchi è una cooperativa, che seppur simulata, funziona come una vera cooperativa «dove noi 26 compagni di classe, siamo tutti quanti soci», spiega la giovane presidente Silvia Clemente. «Negli incontri con Tina Lorusso di Confcooperative Toscana, ci sono stati spiegati scopi, funzionamento, finalità di una cooperativa. Durante l'assemblea dei soci abbiamo provveduto ad eleggere il consiglio di amministrazione, con le cariche di presidente, vicepresidente, tesoriere, segretario e consiglieri oltre ai documentaristi e al sindaco revisore. Abbiamo anche realizzato il marchio, scelto il nome e trovato slogan: Officina Marmocchi giochi per la mente, così imparare sarà divertente». L'idea su cui si basa l'iniziativa è quella «di far studiare i bambini in modo divertente senza l'assillo delle lezioni in classe e l'incubo del compiti a casa. Pensiamo che poter imparare attraverso un gioco da tavolo, sia possibile».
26 soci, ma tutti possono contribuire. Fondi con il mercatino dell'usato e di Natale. Officina Marmocchi nasce con un capitale sociale iniziale di 13 euro «dal momento che ognuno di noi ha versato una quota di 50 centesimi. È una base per partire, ma per mettere in pratica il nostro sogno abbiamo necessità di altri fondi. Per questo siamo aperti all'ingresso di soci sostenitori, di tutti coloro che vorranno farci sentire la propria partecipazione al nostro progetto», continua Clemente. Ma «siamo aperti alle idee di tutti per incrementare i fondi a nostra disposizione. Pensiamo di intraprendere iniziative come un mercatino dell'usato dove vendere i nostri vecchi giochi che non usiamo più e il cui ricavato andrà per l'acquisto del materiale necessario all'attività dell'Officina Marmocchi. E pensiamo anche di presentare tutti i nostri giochi realizzati durante una iniziativa a scuola da trasformare in mercatino di Natale».
I giochi per imparare a crescere: dal bullismo ai diritti delle donne, alla grammatica. Ogni gioco ha un significato diverso e nasce per uno scopo preciso, di valore sociale, di responsabilità civile, di apprendimento della lingua italiana. C'è Mafialt per fanno capire l'importanza di combattere la mafia, e Sbolla Le Bolle Del Bullo, dove il bullismo si sconfigge con un gioco, ma non per gioco. E anche Tutti Pazzi Per Il Clima dove le buone pratiche ambientali e le cattive abitudini non sono soltanto domande, ma anche risposte. E poi Paroliamo dove in gioco c'è l'apprendimento della grammatica e della lingua italiana e Sicuropoli sul corretto comportamento da tenere a scuola e fuori, Non Chiudere Un Occhio, contro la violenza di genere, quella che distrugge le donne nel silenzio. E per il futuro sono in arrivo App didattiche e istruttive.
Fanno parte della cooperativa: Adele Bartalini, Matteo Bocci, Enrico Busini, Chiara Capezzuoli, Matilde Capurso, Alice Cersosimo, Svetlana Cini, Silvia Clemente, Gabriele Conti, Samuele Correale, Martina D'Alessandro, Elena D'Ambrosio, Lorenzo Frati, Manuel Gabriele, Iman Hamis, Elisabetta Martelli, Niccolò Marzini, Alessandro Monasta, Riccardo Monesi, Ines Morassut, Marieme Ndao, Immacolata Pzlumbo, Maria Chiara Papaccioli, Edit Qehajaj, Samantha Santoni, Eva Tognazzi.
Pubblicato il 19 marzo 2019