Navico, il sindacato: «In Nuova Zelanda o demansionamento, l'azienda ricatta i lavoratori»
Il sindacato parla senza mezzi termini di ricatto. «Come Fiom, insieme alla RSU e ai lavoratori, abbiamo già chiesto all'azienda il ritiro immediato del provvedimento e proclamato lo stato di agitazione con un pacchetto di ore di sciopero. Ci riserviamo di assumere tutte le iniziative necessarie a sostegno di tale richiesta e a tutela dei lavoratori»
Continua lo stato di agitazione alla "Navico RBU Italia" di Montespertoli, azienda che opera nella fabbricazione di strumenti per la navigazione. Dieci giorni fa, due lavoratori del settore "Ricerca e Sviluppo" hanno ricevuto la lettera di licenziamento per il mancato assenso al trasferimento presso lo stabilimento di Auckland, in Nuova Zelanda. I lavoratori dell'azienda avevano già reagito nella data stessa dell'arrivo della lettera, dichiarando due ore di sciopero che sono state effettuate prima riunendosi in assemblea e poi uscendo in presidio sui cancelli.
I lavoratori Navico tornano a far sentire la loro voce. E' stato infatti proclamato un nuovo sciopero "per fare il punto in merito alla situazione attuale e alle future iniziative".
Il sindacato parla senza mezzi termini di ricatto. «Come Fiom - riferisce una not del sindacato -, insieme alla RSU e ai lavoratori, abbiamo già chiesto all'azienda il ritiro immediato del provvedimento e proclamato lo stato di agitazione con un pacchetto di ore di sciopero. Ci riserviamo di assumere tutte le iniziative necessarie a sostegno di tale richiesta e a tutela dei lavoratori»
Pubblicato il 25 settembre 2015