Nell'empolese le pietre di inciampo per i deportati

Ad Empoli alcuni vetrai della Vetreria Taddei aderirono allo sciopero, pagarono questa scelta pochi giorni dopo con l'inserimento negli elenchi delle persone da arrestare

 EMPOLI
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Le ‘Pietre d’Inciampo’ sono arrivate in città. Un grande progetto nel cuore di ‘Investire in democrazia’, a cui Empoli ha aderito insieme agli altri 5 Comuni (Capraia e Limite, Cerreto Guidi, Fucecchio, Montelupo Fiorentino e Vinci), che hanno avuto deportati residenti nei propri territori ed all’Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) per entrare a far parte di un grande circuito culturale europeo.
Una forma di memoria pubblica estremamente precisa e prossima alla vita di tutti i giorni. Un modo per "inciampare" metaforicamente nella storia ogni giorno.
Un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, verrà posto davanti la porta della casa nella quale ebbe ultima residenza un deportato nei campi di sterminio nazisti.
Un ‘inciampo’ appunto, emotivo e mentale, non fisico che ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.

A Empoli saranno messe in posa le ‘prime’ 21 in memoria dei deportati empolesi lavoratori della Vetreria Taddei che non fecero ritorno a casa l’8 marzo 1944.
Un percorso che non si esaurirà ma proseguirà anche nel 2023 con la messa in opera delle pietre restanti a memoria di tutti i deportati.
La prima ‘Pietra d’Inciampo’ a Empoli porterà il nome e il ricordo di Remo Giovanni Burlon, deportato nel campo di concentramento di Ebensee e verrà installata in occasione del ‘Giorno della Memoria’, giovedì 27 gennaio 2022, alle 10 in Via Chiara, dove parteciperanno anche gli studenti.

Tutto questo e molto altro come il lavoro avviato sul tema della memoria con le scuole secondarie di secondo grado di Empoli da parte di Unicoop Firenze ne hanno parlato questa mattina, mercoledì 19 gennaio 2022, nella sala consiliare, al primo piano del palazzo comunale: Brenda Barnini, sindaco del Comune di Empoli; Daniela Mori, presidente del consiglio di sorveglianza Unicoop Firenze e Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli con delega alla cultura della memoria e in collegamento da remoto Roberto Bagnoli, presidente Aned Empolese Valdelsa.

COSA SONO LE PIETRE D’INCIAMPO

In Europa ne sono state installate già oltre 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995; sono le “Pietre d’Inciampo”, Stolpersteine, in tedesco, iniziativa creata dall’artista Gunter Demnig (nato a Berlino nel 1947) come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del Nazional-Socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.
Grazie a un passa-parola tanto silenzioso quanto efficace, oggi si incontrano “Pietre d’Inciampo” in oltre duemila città in Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Lussemburgo Norvegia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Ungheria.
In Italia, le prime Pietre d’Inciampo furono posate a Roma nel 2010 e attualmente se ne trovano a Bolzano, Genova, L’Aquila, Livorno, Milano, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia oltre ad altri numerosi centri minori.
Per spiegare la propria idea, Gunter Demnig - che posa personalmente le “Pietre d’Inciampo” - ha fatto proprio un passo del Talmud: “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”.

LA CONVENZIONE

I Comuni di Empoli, Montelupo Fiorentino, Vinci, Limite e Capraia, Cerreto Guidi e Fucecchio hanno deliberato nei rispettivi Consigli Comunali una convenzione che lega i 6 comuni e ANED per l’adesione al percorso delle pietre d’inciampo. Empoli è il Comune capofila della rete dei 6 comuni che da mesi stanno coordinando un ampio lavoro di ricerca di informazioni.
Nei mesi precedenti grazie al lavoro dell’Archivio Storico del Comune di Empoli, dell’Anagrafe e degli uffici sono state ricostruite tutte le informazioni relative ai deportati empolesi mettendo in ordine i nomi, gli indirizzi di residenza, le date di nascita e quelle di morte.
Grazie alla collaborazione con ANED e gli altri 5 Comuni è stato possibile condividere le informazioni necessarie alla creazione di una panoramica dei deportati della zona dettagliata e preciso. È stata ANED a curare in questi mesi i contatti con l’artista realizzatore delle pietre e a trasmettergli tutte le informazioni necessarie.

I NOMI

Empoli dovrà mettere in totale 47 pietre d’inciampo in memoria dei deportati residenti ad Empoli al momento dell’arresto che non sono sopravvissuti alla deportazione.
Il percorso è stato avviato nel 2021 con la ricerca delle informazioni necessari e l’avvio di una collaborazione con gli altri comuni e ANED. Nel 2022 verranno messe in opera le prime 21 pietre, il numero massimo che l’artista era nelle condizioni di realizzare per l’anno in corso.
I primi nomi saranno dunque i 21 deportati, fra i 47 che hanno diritto alle pietre, che lavoravano presso la vetreria Taddei.
Il percorso proseguirà nel 2024 con l’obiettivo di porre in opera tutte le pietre per tutti i deportati aventi diritto.

Il 4 marzo 1944 anche ad Empoli avvenne lo sciopero indetto per il 1 marzo 1944 nell’Italia occupata. L’adesione fu molto alta e ebbe un impatto sul settore produttivo. Ad Empoli una parte dei vetrai della Vetreria Taddei aderirono allo sciopero. Pagarono questa scelta pochi giorni dopo con l’inserimento negli elenchi delle persone da arrestare. Gli scioperanti furono arrestati insieme ad altri empolesi antifascisti fra il 7 e l’8 marzo.

I nomi dei 21:

1. Antonini Alberto
2. Bagnoli Giuseppe
3. Barbieri Martino
4. Burlon Remo
5. Cantini Fiorenzo
6. Caponi Guido
7. Caponi Luigi
8. Casalini Angelo
9. Cinotti Lorenzo
10.Comunale Gaetano
11.Fontanelli Raul
12.Gambassi Luigi
13.Gasparri Silvano
14.Gasparri Tommaso
15.Grandi Luigi
16.Lazzeri Mario
17.Nencioni Giuseppe
18.Pellegrini Giuseppe
19.Soldaini Giuseppe
20.Soldi Degl’innocenti Italo
21.Zingoni Luigi

I PERCORSI EDUCATIVI NELLE SCUOLE

Un arricchimento all’iniziativa arriva dal coinvolgimento di Unicoop Firenze che ha partecipato al progetto delle ‘Pietre d’Inciampo’ costruendo percorsi educativi per coinvolgere alcune classi delle scuole secondarie di secondo grado di Empoli. Per questo, studentesse e studenti parteciperanno fattivamente alla posa a terra delle ‘Pietre’. Fra le diverse opportunità di approfondimento offerte nell’ambito delle proposte educative di Unicoop Firenze, infatti, storicamente ampio spazio è dedicato alla conoscenza del passato più recente, della memoria come “ciò che permette alla comunità di costruire gli strumenti per rimanere liberi. Ma anche come identità individuale, sociale, storica e culturale e materia prima dei valori collettivi e dell’identità sociale di tutti”. Il progetto di Empoli è uno dei 13 percorsi che nei prossimi mesi vedranno protagoniste le scuole toscane all’interno del “Progetto Memoria” delle proposte di cittadinanza consapevole di Unicoop Firenze. Gli studenti delle scuole superiori saranno guidati nella costruzione di un percorso che li porterà a conoscere e rivivere i fatti tragici della storia della Resistenza, con la collaborazione delle sezioni soci Coop, delle istituzioni e delle realtà culturali delle diverse province toscane.

Attraverso il progetto Investire in Democrazia, in collaborazione con i docenti, l’amministrazione ha ricevuto l’adesione al percorso di 9 classi rappresentative di tutte le scuole superiori empolesi, statali e paritarie.

I ragazzi delle 9 classi hanno svolto un’intensa attività di preparazione sui nomi e sulle storie dei deportati e sulla deportazione Empoli. Questi percorsi formativi sono stati l’attività finanziata da Unicoop Firenze e consentirà di avere un gruppo di studenti e studentesse formati che vestiranno il ruolo di divulgatori in occasione di tutti gli appuntamenti di messa in opera delle pietre.

In occasione degli appuntamenti di messa in opera delle pietre, che saranno comunicati più avanti, saranno coinvolte, grazie al tavolo di Investire in Democrazia, anche le scuole primarie.

DICHIARAZIONI

«Un bellissimo progetto di cui io ringrazio il presidente del Consiglio Comunale Alessio Mantellassi per questo grande lavoro di ricerca per continuare a costruire la memoria in maniera condivisa nella nostra città - dichiara il sindaco di Empoli, Brenda Barnini - soltanto nel 2018 Empoli ha visto il conferimento dal Presidente della Repubblica della Medaglia d’Oro al valor civile per il contributo dato dai nostri cittadini nella guerra di liberazione, nella Resistenza e anche nella sofferenza della deportazione. Questa medaglia non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Ecco che Pietre d’Inciampo sono uno strumento fisico con cui segnare tanti punti della nostra città ricordando che in quel punto abitava in questo caso uno dei nostri deportati. È un modo per non abbandonare mai l’impegno nei confronti della memoria e quindi anche per fare in modo che all’interno della nostra città, ci siano sempre più segni con cui richiamarci a quella che è la storia della nostra comunità. Chi non conosce il proprio passato e che non studia le vicende del nostro passato, difficilmente riesce anche a vivere a pieno la propria parte di vita e assolutamente non riesce a immaginare un futuro. Presentiamo questa iniziativa proprio oggi a pochissimi giorni dalla scomparsa di David Sassoli, il Presidente del Parlamento Europeo e in qualche modo mi piace pensare che sia un modo che ci collega in maniera fisica a una mentalità di costruire memoria condivisa a livello europeo ed è emozionante perché anche in questo modo noi possiamo ricordarlo».

«Questa messa in opera delle Pietre d’Inciampo sia un patrimonio di tutta la città - dichiara Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio Comunale di Empoli - per questo abbiamo chiesto a tutte le scuole superiori di Empoli, statali e paritarie, che ringrazio, di con le loro classi adottare qualcuno di questi nomi. Hanno approfondito le biografie, cosa sono le pietre d’inciampo, cosa è stata la deportazione a Empoli e poi quando le ‘pietre’ verranno incastonate, saranno queste ragazze e ragazzi a raccontare chi erano queste persone e coinvolgeremo anche i bambini e le bambine delle scuole primarie. Saranno questi giovani cittadini che dovranno proteggere queste pietre e questa memoria con la loro partecipazione e attenzione. Le prime 21 pietre d’inciampo saranno presenti nel centro storico di Empoli, a Santa Maria, a Cortenuova, a Pontorme, a Ponzano, a Avane, a Pozzale, quindi saranno memoria diffusa su territorio. Nel 2023 ne metteremo le restanti pietre.  Abbiamo bisogno che a distanza di tanto tempo, questi valori devono siano sempre più parte della nostra coscienza civile di cittadini democratici. Ringrazio Aned, le scuole, gli altri comuni e coop per la collaborazione su questo bellissimo progetto».

«Ogni anno il Giorno della Memoria ci chiama ad una riflessione sull'importanza di ricordare quello che è accaduto, perché non succeda più. Lo scorso anno donammo a tutti i ragazzi delle scuole toscane il messaggio di pace e di speranza di Liliana Segre. Quest’anno siamo partiti fin dall’inizio della scuola con dei percorsi concreti e tangibili che hanno portato ragazze e ragazzi a confrontarsi con i testimoni del periodo più buio del secolo scorso. Gli studenti hanno frequentato i luoghi della Resistenza e conosciuto dalle fonti primarie la storia recente. Con la posa delle pietre d’inciampo a Empoli la comunità tutta compie un’azione importante per non dimenticare quello che è stato e rende i più giovani protagonisti di un’esperienza che potrà aiutarli a capire cosa è stata la Shoah, perché la conoscenza è alla base della crescita di cittadini consapevoli e capaci di scegliere. Il nostro scopo infatti è far emergere tante storie che ci invitano a non restare indifferenti, a coltivarne la Memoria, «vaccino prezioso contro l’indifferenza che ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare», come affermò Liliana Segre», afferma Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze.

«Le iniziative per la commemorazione del Giorno della Memoria sono caratterizzate, quest’anno, dalla cerimonia di posa delle Pietre d’Inciampo. Esse hanno il merito di dare concretezza e fisicità ad una commemorazione, non si tratta semplicemente di un rito, ma di un momento di alto valore civile, che va a restituire dignità, identità, umanità, ma anche un nome a quei cittadini empolesi che hanno perso la vita negli orrori dei campi di concentramento.
La memoria deve rimanere un elemento fondamentale della nostra vita sociale, culturale, civile, ma anche personale.
Quella delle pietre d’inciampo è una forma di memoria molto particolare, che tiene viva la memoria delle singole persone oltre che della tragedia collettiva.
In questo modo, oltre a non dimenticare queste persone, la memoria ci aiuta a capire come vogliamo sia il nostro futuro», il commento di Roberto Bagnoli, presidente dell’Aned Empolese Valdelsa.

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Pubblicato il 19 gennaio 2022

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