Nidi comunali, tariffe abbattute e servizio gratis a Poggibonsi

Una novità che è conseguenza di una doppia misura che andrà a incidere, da subito, sul costo del servizio a carico delle famiglie. Le due misure sono il bonus Inps e il piano pluriennale con cui il Governo (decreto legislativo 65/2017) ha stanziato risorse per i Comuni per l'abbattimento delle tariffe. Due misure utili per promuovere il sistema dei servizi all'infanzia, in particolare la frequenza al nido che incide in maniera più significativa sui bilanci delle famiglie, spiega l'amministrazione comunale

 
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Nido gratis e tariffe abbattute per le famiglie che fruiscono del servizio negli asili comunali di Poggibonsi. Una novità che è conseguenza di una doppia misura che andrà a incidere, da subito, sul costo del servizio a carico delle famiglie. Le due misure sono il bonus Inps e il piano pluriennale con cui il Governo (decreto legislativo 65/2017) ha stanziato risorse per i Comuni per l'abbattimento delle tariffe. Due misure utili per promuovere il sistema dei servizi all'infanzia, in particolare la frequenza al nido che incide in maniera più significativa sui bilanci delle famiglie, spiega l'amministrazione comunale. Il bonus Inps è di 1000 euro per famiglia che lo riceve a rimborso di spese documentate per il nido, indipendentemente dall'Isee. A questa agevolazione che già esiste si aggiungono le risorse assegnate per l'abbattimento delle tariffe che sono, per il Comune di Poggibonsi, 76mila euro. Risorse che determineranno un abbattimento delle tariffe in maniera variabile rispetto al reddito, seguendo principi di equità e proporzionalità e per tutto il 2018. L'amministrazione distribuirà infatti le risorse sui dieci mesi di frequenza e quindi da gennaio a dicembre (considerati i due mesi parziali di luglio e di settembre).

Per effetto di queste due misure a Poggibonsi l'asilo nido sarà gratuito per diciannove famiglie, che attualmente una retta la pagano, e per le altre famiglie le tariffe saranno abbattute con una percentuale che varia del 94% al 44% in maniera progressiva rispetto all'Isee di partenza. Tutto questo sommando bonus Inps e bonus erogato dal Comune. Il primo è a rimborso, il secondo le famiglie lo troveranno direttamente in bolletta fin da quella relativa al mese di gennaio. Facciamo qualche esempio. Una famiglia che ha reddito Isee di 7.001 euro e fruisce dell'orario ridotto, paga oggi 140,30 euro. Ne pagherà 8,03 euro (sommando i due bonus, come detto, bonus Inps a rimborso e l'altro in bolletta) con un abbattimento del 94%. Una famiglia che ha reddito Isee di 10.790 euro e fruisce dell'orario intero paga oggi 262 euro, ne pagherà 102 con un abbattimento del 61% (sempre considerato la somma tra i due bonus). Una famiglia che ha reddito Isee di 22.560 euro e fruisce dell'orario ridotto paga oggi 370 euro. Ne pagherà 185 con abbattimento del 50%. Chi ha reddito Isee superiore a 32mila euro (lo scaglione più alto) paga oggi 470 euro per l'orario intero e ne pagherà 262 (abbattimento del 44%, sempre merito della sommatoria dei due bonus).

A Poggibonsi la tariffa è già proporzionale alla singola Isee per cui ogni famiglia ne ha una propria legata anche alla tipologia di orario scelto (ridotto o intero) e con l'esclusione di chi è esente dal pagamento su segnalazione dei servizi sociali. Attualmente il costo mensile varia da un minimo di 76,5 euro ad un massimo di 470 euro. Applicando le due misure il costo mensile varierà da zero a 261,90 euro con un abbattimento che parte dal 100% e arriva al 44% che, tradotto in cifre, significa uno sconto che va da 76,50 euro a 208,10 euro. Un risultato, come detto, legato ai due bonus: il bonus dell'Inps (fino a 1000 euro di rimborso per ogni famiglia, erogato a rimborso spese a seguito di apposita domanda e dietro documentazione del pagamento) e il bonus erogato dal Comune che si troverà direttamente nella bolletta che arriverà alle famiglie già scontata.

L'Amministrazione invierà una apposita comunicazione a tutte le 105 famiglie interessate, ovvero tutte quelle che usufruiscono del servizio eccetto quelle già esentate dal pagamento su segnalazione dei servizi sociali.

Pubblicato il 7 febbraio 2018

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