Niente Adsl a Varna e Catignano, il sindaco di Gambassi 'sbotta'
Il sindaco Paolo Campinoti la definisce «una vicenda come tante, al limite del grottesco che ricorda un po' Kafka e un po' Gogol, a tratti surreale»
«Una vicenda fatta di promesse a vuoto e scarsa attenzione delle esigenze della comunità, quella comunità che sempre troppo spesso subisce gli effetti del disinteresse da parte della burocrazia e della scarsa considerazione, al limite del fastidio, da parte di coloro che i problemi dovrebbero risolverli invece che crearli. Una vicenda come tante, al limite del grottesco che ricorda un po' Kafka e un po' Gogol, a tratti surreale». Con queste parole il primo cittadino di Gambassi Terme Paolo Campinoti denuncia la situazione, cominciata tre anni fa, in cui versano le frazioni gambassine di Varna e Catignano, che ad oggi sono ancora senza Internet ad alta velocità.
Appena diventato amministratore, il sindaco pensò di risolvere il problema con Telecom. «La cosa non si rivelò di semplice soluzione - spiega - perché l’unica possibilità tecnica per portare una banda sufficiente all’armadio che serviva le frazioni consisteva nel portare a quell’armadio la fibra ottica. Grazie al bando regionale che si profilava all’orizzonte e sfruttando il fatto che la fibra ottica veniva portata all’armadio immediatamente precedente (quello di Pillo) collegato in palificata a quello di Varna/Catignano iniziai a intravedere una luce in fondo al tunnel. Credevo fosse la fine dei problemi e invece era l’inizio».
Per trovare la soluzione dell'annosa faccenda il primo passo fu aprire un tavolo di confronto con Telecom e il proprietario del terreno che avrebbe dovuto essere utilizzato. Quest'ultimo ne impediva l'accesso a chiunque e quindi era impossibile per l'azienda portare la fibra ottica in palificata all’armadio. I due erano in causa da tempo.
«Concordammo - precisa Campinoti -, su proposta di Telecom, alcune azioni per controbilanciare le perplessità del proprietario. Fu faticoso ma riuscimmo ad addivenire a un accordo. Fatta? Assolutamente no. Appena finito il faticoso periodo di mesi di trattativa, Telecom ritrattò tutto quanto dicendo che a chi si trovava in causa con l’azienda non poteva essere concesso niente. Così, come se dirlo prima fosse stato un peccato mortale. Anche a questo giro non mi fermai. Tolta Telecom dal tavolo delle trattative misi in campo tutte le capacità che il comune poteva avere e dopo altri faticosissimi mesi raggiunsi da solo un accordo importante con la proprietà consentendo finalmente a Telecom di poter entrare nell’area privata e collaudare l’armadio».
Nel raccontare la vicenda che il sindaco stesso definisce "surreale al limite dell'assurdo" arriviamo così all’autunno scorso, quando la fibra è stata portata e l'armadio collaudato ma ancora nulla è stato risolto. «Non si attendeva che la commercializzazione dei contratti - sbotta il primo cittadino -. Un mese al massimo, mi era stato detto, e poi, finalmente, ADSL (circa 7-8Mb di banda, una fortuna!) a Varna e Catignano. Passarono i giorni, passò anche il mese e qualcuno timidamente si mosse per attivare quello che sarebbe scontato in un paese civile nel 2018 ma che a quanto pare non è. Alle prime richieste emersero non ben specificati problemi che, dopo una mia indagine presso i vertici Telecom, presero corpo: era stata emessa in quei giorni della attivazione una circolare Agcom (ente di controllo delle telecomunicaizoni) che impediva la commercializzazione dei contratti in concorrenza con altri bandi regionali sorti nel frattempo, che assegnavano ad aziende diverse da Telecom la copertura con banda superiore ai 20Mb definita ultralarga».
«Mi rimisi in marcia - continua - ripartendo dai vertici della società che avevo lasciato poco tempo prima convinto di aver concluso un calvario affinché intercedessero su un punto preciso: mi andava bene il contenzioso con Agcom su tutti gli armadi del territorio di Gambassi Terme aventi già ADSL ma non certo su quello di Varna/Catignano perché avevamo con una fatica immane attuato l’unica soluzione tecnica possibile per avere almeno il minimo (ADSL) e non per puntare al massimo (ultralarga). Ho cercato di arrivare a capire come fare a far giungere questa notizia a Agcom attraverso i canali della politica regionale e i vertici Telecom per ottenere un barlume di decisione logica: attivare almeno l’ADSL dove non c’era mai stato niente».
La scorsa primavera, secondo quanto ci riferisce il primo cittadino gambassino, la questione si stava sbloccando: «Tutti coloro che avevo "stalkerizzato" (vertici Telecom, politici regionali, tecnici Telecom ecc ecc) si affrettarono a tranquillizzarmi dicendo che sarebbe uscita una lista entro luglio dove, armadio per armadio, sarebbero stati elencati quelli commercializzabili da Telecom».
Purtroppo però esce la lista e Varna e Catignano non ci rientrano. «Non si può andare avanti con queste inspiegabili assurdità sulla pelle di persone che altro demerito non hanno se non quello di vivere in un luogo fantastico e bellissimo, sfortunatamente difficile da raggiungere con soluzioni wifi! E’ ora di dire basta alla sordità nei confronti delle esigenze di chi non pretende altro che sentirsi nel 2018! E non in un 1800 perpetrato in eterno. Ora mi aspetto risposte e soluzioni! Non sono più disposto ad attendere e con me una parte importante di miei concittadini!».
Il digital divide non è un problema soltanto locale e rischia di generare nella popolazione una nuova forma di emarginazione: quella digitale. Secondo l’International Digital Economy and Society Index (I-DESI), strumento che controlla il livello di digitalizzazione dei vari Paesi, l’Europa è in crescita sui temi del digitale ma i progressi non sono sufficienti a ridurre il divario esistente tra gli stati membri. L'Italia è al quart'ultimo posto con un indice di digitalizzazione (strutturato in connettività, competenze digitali di base, utilizzo di Internet e digitalizzazione di imprese e pubblica amministrazione) del 44,3, 30 punti indietro rispetto al primo posto in classifica occupato dalla Danimarca.
Pubblicato il 28 settembre 2018