''Non chiamateci negazionisti''
Il gruppo R2020 Siena che organizza ritrovi di “resistenza” contro le disposizioni anti-contagio
Il gruppo “R2020 Siena”, ultimamente è arrivato a conquistare le prime colonne della cronaca, perché ha aderito ad una camminata di 30 persone all’aria aperta nei pressi di Monteriggioni. I partecipanti arrivavano da varie parti della Regione. Era un’iniziativa di rivendicazione, con particolare riferimento alla crisi del settore turistico. Abbiamo deciso di capire e conoscere le loro ragioni. Le risposte alle nostre domande sono state condivise da tutto il gruppo.
Come nasce la vostra organizzazione?
«R2020 Siena nasce da un impulso che coinvolge molte realtà italiane. Per trovare uno sbocco a questa crisi democratica, istituzionale e politica che da oltre un anno ha colpito il nostro Paese. Realtà diverse, cittadini provenienti dalle più disparate realtà politiche e sociali hanno riconosciuto l’urgenza di difendere i diritti democratici e la Costituzione. Per questo ci siamo ritrovati a Roma l’estate scorsa, grazie all’iniziativa della deputata Sara Cunial e di altri esponenti del mondo sanitario, culturale e politico. Da quel momento è nata una rete di fuochi che si è diramata in tutta Italia. Noi abbiamo deciso di nascere a Siena e di iniziare a incontrarci, confrontarci ed agire».
Quali sono gli obiettivi che volete raggiungere ed i valori di riferimento?
«La rete è una struttura senza gerarchie ed ogni gruppo locale o fuoco è autonomo nelle scelte degli obiettivi, calandoli anche a livello territoriale. Chiaramente l’idea di base è la difesa ad oltranza della carta costituzionale e dei diritti e delle libertà che in questa fase storica, grazie al pretesto Covid, sono stati cancellati. Tra noi ci sono molte partite iva che hanno perso il lavoro, insegnanti e medici che sentono la grave oppressione delle Istituzioni nelle scelte di lavoro e di comportamento, mamme esasperate da una scuola ormai priva di significato ed i cui bambini sono sottoposti ad un massacro psicologico quotidiano. Tra i nostri valori ci sono anche il rispetto della dignità umana, la salvaguardia di ambiente e salute, la libertà di informazione e di pensiero, la libertà di cura».
Qual è la vostra considerazione sull’attuale situazione?
«Noi crediamo fermamente che vi sia una distorsione mediatica e politica della questione Covid, una distorsione che ha degli obiettivi precisi e strategici per il potere economico. Gli obiettivi li vediamo tutti i giorni negli effetti della situazione e nelle scelte operate. Sono stati distrutti interi settori economici a vantaggio delle grandi imprese multinazionali. Sono stati dati miliardi di euro alle multinazionali del farmaco imponendo alla popolazione dei farmaci di fatto sperimentali ed i cui effetti gravi iniziano ad emergere quotidianamente. Tutto ciò si può tradurre semplicemente in un concetto, ci troviamo in un regime autoritario e tecnocratico».
Allora, come si potrebbe trovare una soluzione per questa crisi sanitaria?
«Questa situazione si può risolvere solo in un modo. Attraverso una presa di coscienza ed una conseguente azione collettiva per ripristinare la democrazia. Il problema non è il Covid, ma la narrazione che viene realizzata. La paura è creata ogni giorno, costantemente, anche se tutto intorno a noi comprendiamo che i problemi che dobbiamo affrontare, le grandi crisi, sono ben altre. Per sconfiggere davvero le malattie che oggi mietono più vittime - 10 milioni di morti all’anno per i tumori - è necessaria una vita sana ed una natura incontaminata, stare all’aria aperta e stare insieme, mentre oggi con le regole imposte si ottiene tutto il contrario. Noi di R2020 Siena non smetteremo di lottare per cambiare tutto ciò e creare un futuro diverso e migliore per le generazioni presenti e che verranno».
Lodovico Andreucci
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Pubblicato il 9 aprile 2021