«Non si può morire così». Liberi e Uguali Valdelsa sulla morte bianca di pochi giorni fa

«Il lavoro deve essere fonte di vita, e devono essere adottate tutte le cautele per evitare che si trasformi in danno per le persone interessate. Riccardo era stato mandato da solo sopra quel tetto per ripararlo, nonostante le statistiche dimostrino con chiarezza che le cadute dall'alto sono la causa maggiore di morte sul lavoro. Egli è uno delle tante vittime del lavoro che non riceverà onori e funerali di Stato, è uno di noi»

 
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«La morte sul lavoro di Riccardo Ciacci, l’operaio edile di 57 anni residente a Casole d’Elsa che ha perso la vita venerdì scorso a Colle di Val d’Elsa è l’ennesima tragedia che ha gettato nel dolore una famiglia e una comunità, a causa dell’incuria e del mancato rispetto delle regole di prudenza e di prevenzione sui luoghi di lavoro». Lo scrive Liberi e Uguali Alta Valdelsa in un comunicato stampa inviato oggi alla nostra redazione.

«Non si può morire così… - aggiunge -. Il lavoro deve essere fonte di vita, e devono essere adottate tutte le cautele per evitare che si trasformi in danno per le persone interessate. Riccardo era stato mandato da solo sopra quel tetto per ripararlo, nonostante le statistiche dimostrino con chiarezza che le cadute dall’alto sono la causa maggiore di  morte sul lavoro. Egli è uno delle tante vittime del lavoro che non riceverà onori e funerali di Stato, è uno di noi».

«Liberi e Uguali - conclude la nota - invia sentimenti di comprensione e solidarietà alla famiglia e alle Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori, e chiede con forza alle Istituzioni interessate di intervenire con urgenza potenziando i servizi di prevenzione sui luoghi di lavoro per metterli nelle condizioni di esercitare i controlli, e ove necessario intervenire, e per fornire suggerimenti per le buone pratiche lavorative alle imprese e ai lavoratori interessati. Contemporaneamente invita le imprese e i lavoratori ad adottare tutte le precauzioni necessarie ad evitare il ripetersi di queste tragedie».  

Pubblicato il 26 marzo 2018

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