Olivicoltura da reddito, prospettive per il futuro delle colline toscane
Dalla corretta gestione dei moderni oliveti fino alla produzione dell’olio con l’obiettivo di analizzare gli aspetti agronomici, fitosanitari, di meccanizzazione, economici e di qualità delle produzioni. Di questi aspetti, caratterizzanti la filiera produttiva dell’olio, si parlerà nel convegno Olivicoltura da reddito: prospettive per il futuro delle colline toscane in programma a Radicondoli – venerdì 4 dicembre, ore 16 (Palazzo Bizzarrini) nella giornata inaugurale di “Pan con l’olio”
Dalla corretta gestione dei moderni oliveti fino alla produzione dell’olio con l’obiettivo di analizzare gli aspetti agronomici, fitosanitari, di meccanizzazione, economici e di qualità delle produzioni. Di questi aspetti, caratterizzanti la filiera produttiva dell’olio, si parlerà nel convegno Olivicoltura da reddito: prospettive per il futuro delle colline toscane in programma a Radicondoli – venerdì 4 dicembre, ore 16 (Palazzo Bizzarrini) nella giornata inaugurale di “Pan con l’olio”.
Da alcuni anni, con la riscoperta della dieta mediterranea come patrimonio dell’umanità sancito dall’UNESCO e di cui l’olio di oliva è uno dei componenti essenziali, anche la tecnica e la ricerca scientifica hanno fatto passi avanti. Da un lato è possibile accorciare il periodo di “entrata in produzione” dei nuovi impianti con nuove tecniche agronomiche e vivaistiche, dall’altro è possibile abbassare i costi di produzione attraverso una “meccanizzazione integrale” nella gestione degli oliveti.
«L’alto valore paesaggistico dell’olivo – spiega la moderatrice Rosanna Zari, dottore agronomo e vice presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori agronomi e Dottori forestali (CONAF) - ha fatto sì che questa coltura tipica delle nostre colline fosse relegata a elemento del Paesaggio Toscano posto in terreni marginali e destinato a riempire spazi lasciati vuoti dai più produttivi vigneti senza mai avere l’onore della prima coltura nella SAU delle aziende agricole, per questo occorre investire nella ricerca e nell’innovazione anche nell’olivicoltura toscana».
Il convegno sarà proprio l’occasione per sottolineare come l’olivocoltura possa ricoprire un ruolo di primo piano nell’agricoltura attraverso la produzione di reddito utilizzando tecniche colturali innovative. Tra gli interventi previsti nei saluti istituzionali il sindaco di Radicondoli Emiliano Bravi, il Consigliere Provincia di Siena Emiliano Spanu, Monica Coletta, dottore Agronomo - Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Siena, Sabrina Diamanti, Dottore Forestale, Consigliere Associazione Pandolea e Consigliere CONAF. Tra i relatori, Giovanni Caruso – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) Università di Pisa, Marco Vieri, Dottore Agronomo - Università degli Studi di Firenze “Olivicoltura di precisione”, Stefano Rossi, Dottore Forestale - Servizio Fitosanitario della Regione Toscana “Aspetti fitosanitari dell’olivo: Xylella fastidiosa – Attività di monitoraggio del SFR Regione Toscana”, Roberto Polidori - Università degli Studi di Firenze “Risultati economici di moderne tipologie di oliveti” e Federico Rossi Ferrini, Responsabile Area Imprese ChiantiBanca “I fi nanziamenti di Chianti Banca per l’agricoltura “. Interverranno anche rappresentanti delle organizzazioni agricole (Cia, Coldiretti e Confagricoltura) e dell’Ota (Olivicoltori toscani associati) e alcuni produttori che esporranno le loro esperienze.
Pubblicato il 3 dicembre 2015