Pagamenti ai fornitori, il Comune di Empoli fra i più virtuosi. Lo dice il Ministero

«Un risultato importante che è stato cercato con costanza e con il lavoro dall'amministrazione comunale – dichiara l’assessore al bilancio Andrea Taddei –, sappiamo quale sia la difficoltà di incassare da parte dei soggetti che interagiscono con la pubblica amministrazione. Questa buona pratica deve essere mantenuta e, ove possibile, migliorata»

 
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Il Comune di Empoli risulta essere una delle amministrazioni pubbliche in Italia più virtuose nei pagamenti dei propri fornitori. Questo emerge dal periodico monitoraggio svolto dal Ministero dell’Economia e della Finanza pubblicato sul sito dello stesso MEF. Il dato si riferisce alle fatture elettroniche registrate che automaticamente sono controllate dagli uffici del dicastero di Via XX Settembre.

Empoli risulta essere, dall’ultimo elenco fornito, il 32° Comune più virtuoso in Italia, il 3° in Toscana e il 299° su tutte le 22mila amministrazioni pubbliche monitorate. In pratica l’amministrazione comunale di Empoli riesce a pagare il 100% delle fatture elettroniche entro 30 giorni dalla loro scadenza ovvero entro i termini di legge.

«Un risultato importante che è stato cercato con costanza e con il lavoro dall’amministrazione comunale – dichiara l’assessore al bilancio Andrea Taddei –, sappiamo quale sia la difficoltà di incassare da parte dei soggetti che interagiscono con la pubblica amministrazione. Questa buona pratica deve essere mantenuta e, ove possibile, migliorata. I dati del I trimestre 2017 ci dicono che a Empoli, in media, abbiamo pagato 4,43 giorni prima della scadenza delle fatture ed è un dato che deriva dal lavoro importante svolto dagli uffici della nostra Ragioneria, funzionari e dipendenti. I nostri fornitori devono avere certezza e tempestività nel pagamento del proprio lavoro».

Tutte le pubbliche amministrazioni sono tenute a pagare le proprie fatture entro 30 giorni dalla data del loro ricevimento, ad eccezione degli enti del servizio sanitario nazionale, per i quali il termine massimo di pagamento è fissato in 60 giorni. Il rispetto di queste scadenze è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo.

Negli ultimi anni, anche grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015, il numero delle pubbliche amministrazioni che paga i fornitori con tempi medi più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente si è sensibilmente ridotto.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze svolge un ruolo primario nel monitoraggio costante e puntuale del processo di estinzione dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni, attraverso l’utilizzo del sistema informatico denominato Piattaforma dei crediti commerciali (PCC), realizzata e gestita per il Ministero dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, che rileva le informazioni sulle singole fatture ricevute dalle oltre 22mila amministrazioni pubbliche registrate.

I criteri utilizzati per selezionare gli enti sono i seguenti:

il rapporto percentuale tra l’importo pagato e l’importo da pagare;

- la media ponderata dei tempi di pagamento, ossia il numero di giorni intercorrente tra la data di emissione della fattura e la data di pagamento (si ricorda che per le fatture elettroniche la data di emissione coincide con la data di invio);

- la media ponderata di ritardi di pagamento, ossia il numero di giorni intercorrenti tra la data di scadenza della fattura e la data di pagamento (questo valore può essere negativo, se la fattura viene pagata in anticipo; inoltre la data di scadenza del debito, se non espressamente indicata nella fattura, è calcolata in base alle norme vigenti a decorrere dalla data di emissione).

Sono state prese in considerazione solo le fatture elettroniche emesse dal 1/1/2016 al 31/12/2016 (con l'esclusione di quelle respinte e totalmente non liquidabili).

Pubblicato il 10 ottobre 2017

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