Pasqua in zona rossa: ecco perché non è andato tutto bene

Lo scorso anno cantavamo sui balconi, dobbiamo rialzarci e prendere consapevolezza che c'è bisogno di un cambiamento per liberarci dal virus

 EDITORIALE PASQUA 2021
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Adesso possiamo, dobbiamo dirlo. È una Pasqua in cui tutti noi siamo ancora più soli. Non soltanto perché non possiamo visitare i nostri cari, portare un saluto ai familiari più anziani o trascorrere questi due giorni normalmente, ma anche perché rispetto ad un anno fa ormai non ci crediamo più alla favola di ‘’Andrà tutto bene’’.

In poco più di un anno il nostro sistema sociale, economico e produttivo (oltre che sanitario, ovviamente) è entrato in una crisi profonda da cui non uscirà mai. Attenzione: questo non significa che non torneremo mai più ad andare in vacanza, cenare al ristorante oppure banalmente passeggiare senza mascherina. Ci vorrà del tempo ma succederà. Il punto però è che la nostra vita è stata irrimediabilmente toccata dalla pandemia e sarebbe da sciocchi crede di poter tornare a vivere la vita esattamente come era prima. Il Covid ci ha portato ad affrontare tematiche su cui non eravamo preparati, basti pensare all’utilizzo del web nella dad, nel commercio, oppure all’innovazione digitale che viene invocata da anni e su cui siamo a zero.

E poi la tenuta sociale del paese. Non è che prima fosse un bijou, diciamocelo; l’altro giorno ho visto un ragazzo di 20 anni che passeggiava senza mascherina. Ad un certo punto, come se niente fosse, ha deviato la sua traiettoria in mezzo alla strada come se nulla fosse, con calma olimpica, quando le strisce pedonali si trovavano lì a poco più di un metro. Lo ha fatto come se fosse normale, in maniera spensierata ed è soprattutto questa noncuranza che mi spaventa. Sono sempre più convinto che molti di noi abbiano un serio problema con il rispetto delle regole: non portare la mascherina o non creare assembramenti sono soltanto le ennesime disposizioni che violiamo, così come facciamo con tante altre cose.

Pasqua però ha il significato di passaggio, transizione e mai come in questo momento è urgente che ognuno di noi operi un piccolo cambiamento. ‘’Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo’’ è una delle frasi più celebri del Mahatma Gandhi. Il mio augurio è che sia di ispirazione a tutti noi, in vista di navigare in acque più calme.

Stefano Calvani

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Pubblicato il 4 aprile 2021

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