Pene alternative, due persone lavoreranno gratuitamente per il Comune

Dalla pulizia dei giardini ai lavori di manutenzione. Firmata questa mattina la convenzione con il Tribunale di Firenze che prevede la possibilità di svolgere “lavori di pubblica utilità”

 CASTELFIORENTINO
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Lavori di “pubblica utilità” in alternativa alla detenzione o alla pena pecuniaria. Una possibilità esplicitamente contemplata da numerose leggi, e che il Comune di Castelfiorentino intende sfruttare appieno per potersi avvalere di un paio di persone in più, da impiegare in quelle tipologie di lavoro che meglio rispondono alle esigenze della collettività. Il tutto senza alcuna retribuzione, sostenendo le sole spese assicurative.

La firma della convenzione

Questa mattina l’Assessore delegato Alessandro Tafi ha firmato a Firenze, presso il Tribunale, la “Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità”, grazie alla quale il Comune di Castelfiorentino potrà avvalersi di prestazioni lavorative non retribuite da parte di “persone che abbiano subito condanna a pena sostituita con quella del lavoro di pubblica utilità”, oppure “siano state condannate con il beneficio della sospensione della pena condizionata allo svolgimento di un’attività non retribuita”, o ancora “siano imputate con sospensione del processo e messe alla prova con lo svolgimento di lavori di pubblica utilità non retribuiti”.  Per il Comune di Castelfiorentino era presente anche l’Assessore Alessio Onnis, mentre in rappresentanza del Tribunale di Firenze la convenzione è stata firmata dal Presidente, Marilena Rizzo. 

Manutenzione e tutela del patrimonio ambientale

Secondo quanto previsto dalla convenzione – che ha validità di cinque anni - le persone richieste potranno alternarsi nell’espletamento delle loro mansioni, ma il numero delle “presenze contemporanee” non potrà essere superiore a due. Le prestazioni di lavoro possibili, in conformità con le norme vigenti, sono le più disparate: si va da quelle riconducibili alla “fruibilità e tutela del patrimonio ambientale” alla “manutenzione e fruizione di immobili e servizi pubblici o di beni del demanio e del patrimonio pubblico” (ad esempio giardini e parchi); dalle prestazioni per finalità sociali e sociosanitarie a quelle di protezione civile; dal lavoro di custode in biblioteche e musei a quelle legate a “specifiche competenze o professionalità del soggetto”.

La normativa

Rimane inteso che il Comune di Castelfiorentino indicherà nella “dichiarazione di disponibilità” le attività a cui le persone designate dal tribunale dovranno dedicarsi, precisando anche il numero di ore settimanali e l’orario in cui saranno espletate. La prestazione lavorativa avverrà senza alcuna retribuzione, in qualsiasi forma. E’ invece obbligatoria ed è a carico dell’Ente – come dicevamo all’inizio – l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali nonché riguardo alla responsabilità civile verso i terzi. “La normativa vigente – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali, Alessandro Tafi – prevede un’ampia casistica in cui la pena detentiva può essere sostituita dal lavoro di pubblica utilità. E’ naturalmente il giudice a valutare caso per caso questa possibilità, che può essere utilizzata da vari soggetti: enti pubblici, organizzazioni di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato. Il Comune di Castelfiorentino ha deciso di farsi avanti e cogliere quest’opportunità, che attraverso il lavoro può rappresentare uno strumento di rieducazione efficace riversandone i benefici sulla comunità. Ci sono tante cose da fare, e non vediamo l’ora di poter mettere queste persone alla prova”.

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Pubblicato il 29 gennaio 2020

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