Peste suina africana, presentate a Campostaggia le misure di controllo e prevenzione dell'Asl Toscana sud est
Si è svolto ieri 21 giugno all'ospedale di Campostaggia un incontro di aggiornamento sulle misure di controllo e prevenzione della peste suina africana
Si è svolto ieri 21 giugno all’ospedale di Campostaggia un incontro di aggiornamento sulle misure di controllo e prevenzione della peste suina africana. Nella sala auditorium della struttura valdelsana, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana sud est ha fatto il punto con i rappresentanti della Polizia provinciale di Siena, dei Carabinieri forestali e delle Polizie municipali dei Comuni di tutta la provincia, e con il presidente degli Atc della Regione Toscana Roberto Vivarelli.
Durante la giornata di approfondimento, sono intervenuti: il direttore del Dipartimento di Prevenzione Giorgio Briganti, il direttore di U.o. Sanità animale area sud Luigi Liberti e, in qualità di relatori, Massimo Castania, dirigente veterinario dell’Asl, e Alessio Capecci, funzionario del settore sanità della Regione Toscana.
Nel suo intervento, il direttore del Dipartimento Briganti ha sottolineato l’importanza dell’incontro alla luce dell'evoluzione della situazione epidemiologica della peste suina africana (psa)che ha visto l'introduzione della malattia nel nostro Paese nel gennaio del 2022 e a oggi confermata nelle regioni del Piemonte, Liguria e Lazio. Ed è proprio la presenza della malattia in Liguria e Lazio, regioni confinanti con la Toscana, che ha fatto sentire l'esigenza di organizzare un approfondimento al fine di potenziare tutti i sistemi di sorveglianza e prevenzione del morbo.
Nel corso dei lavori è stato analizzato il quadro epidemiologico nazionale e internazionale della malattia, evidenziando le problematiche sanitarie e socioeconomiche derivanti dalla presenza dell’infezione sul territorio. La psa non è una malattia zoonotica, cioè trasmissibile all’uomo, ma rimane un grave pericolo sanitario per le popolazioni dei suidi a causa della sua elevata mortalità ed economico per le conseguenze derivanti dalle limitazioni all'esportazione dei prodotti di carni suine e allo scambio di animali.
È stato illustrato il piano di prevenzione e controllo della malattia attualmente in essere che si articola in diversi ambiti: la sorveglianza passiva sulle popolazioni di cinghiali e suini al fine di poter rilevare tempestivamente l’eventuale presenza del virus sul territorio, il controllo numerico dei cinghiali , la costante verifica della corretta applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti e un adeguata campagna di formazione ed informazione degli stakeholders.
Nel contesto delle misure preventive, risulta altresì prioritario garantire una corretta gestione dei rifiuti urbani, soprattutto per quanto concerne la frazione organica che potrebbe attirare i cinghiali e contribuire al diffondersi della malattia; i cestini nelle aree verdi e nei parchi dove spesso vengono effettuati pic nic devono essere svuotati frequentemente. Durante l’incontro, è venuta fuori la necessità di sensibilizzare i cittadini su questo tema, installando adeguata cartellonistica con le informazioni fornite dal Ministero della Salute.
Tutta la collettività può contribuire a ridurre la diffusione della peste suina africana attraverso uno sforzo comune. Sforzo finalizzato a evitare l'insorgenza di focolai di malattia sul territorio toscano, grave minaccia per settori commerciali come l'export dei salumi e dei prosciutti e per l'attività venatoria.
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Pubblicato il 22 giugno 2022