Petrazzi, la casa dove dormì Giuseppe Garibaldi sarà aperta a turisti e visitatori
«Ho voluto visitarla all'interno - ha osservato il vicesindaco, Claudia Centi - approfittando della collaborazione e dei contatti avviati con il proprietario in occasione della mostra sulla 'Grande Guerra', per la quale ha messo a nostra disposizione alcune bandiere originali di un secolo fa. Sono rimasta davvero sorpresa dell’ottimo stato di conservazione degli ambienti interni, veramente superlativi, a partire dalle sale fino ad arrivare alla camera e al letto dove dormì Giuseppe Garibaldi»
A Petrazzi il proprietario ci accoglie in una casa che ha conservato inalterata l’atmosfera della seconda metà dell’800. Ma non si tratta di una casa comune. Si tratta infatti della dimora dove Tommaso Giannini, il proprietario originario, ospitò nientemeno che Giuseppe Garibaldi durante la sua storica visita a Castelfiorentino, nell’agosto 1867, mentre l’”eroe dei due mondi” stava approntando i preparativi per una spedizione contro lo Stato Pontificio. Una spedizione destinata a naufragare a Mentana pochi mesi dopo, di fronte ai moderni fucili “chassepot” francesi.
«Ho voluto visitarla all'interno - ha osservato il vicesindaco, Claudia Centi - approfittando della collaborazione e dei contatti avviati con il proprietario in occasione della mostra sulla “Grande Guerra”, per la quale ha messo a nostra disposizione alcune bandiere originali di un secolo fa. Sono rimasta davvero sorpresa dell’ottimo stato di conservazione degli ambienti interni, veramente superlativi, a partire dalle sale fino ad arrivare alla camera e al letto dove dormì Giuseppe Garibaldi».
Come si ricorderà, Giuseppe Garibaldi dormì a Petrazzi nel 1867 dopo aver pronunciato un vibrante discorso dalla finestra del Municipio, e dopo aver pranzato presso la casa del Conte Masetti (oggi asilo di via Pompeo Neri). La sua visita - come è emerso dalla documentazione recuperata nel 2011 in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia - non era stata casuale: aveva fatto seguito al rilevante apporto di volontari castellani alla terza guerra di indipendenza (1866) nel corpo dei “Cacciatori delle Alpi”. Ben 37 volontari di Castelfiorentino desiderosi di indossare la “camicia rossa”.
Un sodalizio proseguito anche negli anni successivi, tant’è che il proprietario della casa di Petrazzi conserva una lettera originale di Garibaldi, datata 6 giugno 1876, nella quale ringrazia “gli amici di Castelfiorentino” per la somma di 240 lire che i castellani avevano raccolto a favore dell’”eroe dei due mondi”.
«Il proprietario - aggiunge il Vicesindaco Centi - si è reso disponibile ad avviare una collaborazione con l’Amministrazione Comunale per rendere fruibile questa dimora a fini turistici e non solo. Da adesso, ci metteremo al lavoro per individuare le modalità in cui questa collaborazione potrà concretizzarsi, per valorizzare un bene storico e culturale fino ad oggi rimasto nascosto anche per la maggior parte dei cittadini. La Villa di Garibaldi entra dunque ufficialmente a far parte del circuito delle Ville e dei Castelli di Castelfiorentino».
Pubblicato il 22 novembre 2018