Poggibonsi Calcio ormai alla deriva. Lettera aperta “disperata” di giocatori e tecnici

«La squadra e quel che rimane dello staff tecnico dell’US Poggibonsi - si legge nella lettera, che riportiamo integralmente -, dopo l’ennesima sconfitta e dopo la forte e dura contestazione dei tifosi allo stadio dello Scandicci, si prendono le proprie responsabilità dal punto di vista prettamente sportivo. Allo stesso tempo denunciano una totale assenza anche da parte della società subentrata a dicembre, problema già esposto più di una volta in questa stagione»

 
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E' una lettera aperta piena di dispiacere e rammarico quella che i giocatori dell'Us Poggibonsi hanno diffuso attraverso l'AIC, Associazione Italiana Calciatori. Una lettera che mira a spiegare, seppur con parole dolorose e senza rinunciare all'autocritica, le motivazioni che si nascondono dietro all'ultimo posto in classifica, a distanza di pochi anni da quando invece la squadra era vicinissima alla vetta.

Anche l'Amministrazione locale si è esposta più volte in questi mesi, esortando il tessuto imprenditoriale a sostenere una società che per il nostro territorio è «storia, tradizione, un valore per tutta la comunità». Tuttavia la situazione societaria e sportiva in cui si trovano i Leoni da tempo sembra ormai diventata stagnante.

«La squadra e quel che rimane dello staff tecnico dell’US Poggibonsi - si legge nella lettera, che riportiamo integralmente -, dopo l’ennesima sconfitta e dopo la forte e dura contestazione dei tifosi allo stadio dello Scandicci, si prendono le proprie responsabilità dal punto di vista prettamente sportivo. Allo stesso tempo denunciano una totale assenza anche da parte della società subentrata a dicembre, problema già esposto più di una volta in questa stagione, senza mai avere un miglioramento o segnale di speranza e di chiarezza.

Non stiamo parlando solo del regolare rimborso (tra l’altro è stata percepita poco più di una mensilità da luglio), ma anche delle più basilari necessità che servono quotidianamente (benzina per tagliare l’erba del campo, mancanza di materiale sanitario, dottore, massaggiatore, preparatore dei portieri, salvapelle, nastro, detersivo per panni). Sono venute meno le condizioni per il regolare svolgimento dell’attività sportiva. Ribadiamo che questa squadra si assume le proprie responsabilità dei risultati fin qui ottenuti, senza nascondersi dietro facili alibi.

Ci uniamo alla delusione dei tifosi e siamo dispiaciuti allo stesso tempo che questa si stia trasformando in rabbia nei nostri confronti. Tutto però ci può essere imputato tranne che la mancanza di attaccamento alla maglia, visto che a dicembre tutti quanti potevamo andare in situazioni migliori, ma convinti delle parole del Presidente Mesce abbiamo deciso di continuare a lottare per questi colori, dando la possibilità e il tempo alla nuova società di operare con serenità, rendendoci disponibili anche ad accettare rimborsi nettamente inferiori da qui a fine anno. Le promesse però non si sono mai tramutate in fatti e pian piano si è distrutta la fiducia e l’entusiasmo che avevamo riposto in questo nuovo progetto.

La squadra non pretende trofei per la scelta fatta a dicembre, ma non vuole nemmeno passare come l’unico capro espiatorio. Concludiamo dicendo che da mesi mettiamo mano al nostro portafoglio e alle nostre risorse pur di mantenere gli impegni sportivi e svolgere l’attività, ma ad oggi anche queste risorse sono finite. Ci auguriamo che chi è alla guida di questa società si assuma la propria responsabilità, come lo stiamo facendo noi».

Pubblicato il 23 febbraio 2017

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