“Poggibonsi dai vigneti d’oro”, ecco il libro sulla storia enologica della città
«Un passo ulteriore nel valorizzare la memoria collettiva di un mondo, quello del vino - dice l’Astop – che è stato importante nell'economia e nella cultura locale»
Notizie, testimonianze, vicende e personaggi dell’industria vinicola a Poggibonsi. Tutto questo e altro ancora è il libro “Poggibonsi dai vigneti d’oro” realizzato dall’Associazione Storica Poggibonsese. Il libro sarà presentato sabato 18 febbraio alle 16.30 presso l’Auditorium dell’Accabì con il patrocinio dei Comuni di San Gimignano e Poggibonsi, del Consorzio della Denominazione di San Gimignano e del Consorzio Vino Chianti Classico. «Un passo ulteriore nel valorizzare la memoria collettiva di un mondo, quello del vino - dice l’Astop – che è stato importante nell’economia e nella cultura locale. Il volume è frutto di un ampio lavoro di ricerca con cui proseguiamo il percorso di approfondimento già avviato nello scorso maggio con la mostra a carattere divulgativo e didattico. Un volume che vuole essere punto di partenza per ulteriori approfondimenti e ricerche».
Alla presentazione sarà presente l’Amministrazione comunale di Poggibonsi, Iacopo Becattelli, presidente Astop, Rossella Merli dell’Astop e Fabio Dei dell’Università di Pisa. Coordina Marco Panti (Astop).
“Poggibonsi dai vigneti d’oro” trae volutamente il titolo dal fascicolo dedicato a Poggibonsi nella collana “Le Cento Città d’Italia” sulla scorta della ricca e varia quantità di materiali ricercati, raccolti e selezionati. E’ un’antologia di notizie e di testimonianze sulle vicende e i personaggi dell’industria vinicola di Poggibonsi, un deposito di memoria, documenti, attestazioni e informazioni. Il libro è organizzato in tre parti. La prima è di carattere introduttivo e tocca vari argomenti generali. La seconda si sofferma sulla storia del vino in Valdelsa con testimonianze che tracciano una vera e propria mappa dei ‘luoghi del vino’ con cantine, vinicole e vetrerie. La terza parte riguarda due protagonisti del settore enologico, locale e non solo, ovvero Giulio Gambelli e Cesare Iozzi. Infine, in un’appendice, sono raccolte tradizioni e gastronomia e un excursus sull’uso e il consumo del vino come farmaco nel corso del tempo. Il volume si sofferma anche sulla Fisar (Federazione Italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori) per il suo ruolo di diffusione della conoscenza e della valorizzazione dei vino.
«Un lavoro con cui abbiamo voluto approfondire i diversi aspetti della produzione vitivinicola locale – prosegue l’Astop – Un settore che ha avuto un ruolo importante nella storia di Poggibonsi come cerniera fra agricoltura, artigianato e industria, legandosi all’avvento della ferrovia e alla modernizzazione della città e correlandosi con il successivo processo di industrializzazione». Tante sono le testimonianze raccolte e molteplici sono le ‘voci’ che compongono il libro, con esperienze individuali e familiari. Ad arricchire ulteriormente il lavoro un ricco corredo fotografico ed iconografico in buona parte inedito.
Pubblicato il 16 febbraio 2017