Poggibonsi e la bicicletta

Sul finire del secolo è il sig. Ademaro Marri che stupisce tutti e fa un codazzo di ragazzi per la via Maestra con il suo biciclo, divertendosi a percorrere le vie centrali del paese

 FRANCO BURRESI
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Nel 1884, come già narrato in "Anno 1884, in triciclo a Poggibonsi", transitano da Poggibonsi, diretti a Roma, i coniugi Joseph ed Elisabeth Pennell, a bordo di uno strano triciclo avente due ruote grandi anteriori ed una più piccola, posteriore.

Sul finire del secolo è il sig. Ademaro Marri che stupisce tutti e fa un codazzo di ragazzi per la via Maestra con il suo biciclo, divertendosi a percorrere le vie centrali del paese e a fare sfoggio della novità. Ma da lì a poco arrivano le prime vere e proprie biciclette.

Nel 1902 transita da Poggibonsi lo scrittore Alfredo Oriani, che si è messo in testa di compiere un lungo giro in bicicletta tra Romagna e Toscana. Qui, prima di entrare in paese, ha pure un incidente, a causa di alcune contadine che ingombrano la strada con i loro fasci di erba sulle spalle e che lui, in discesa, non riesce ad evitare; nella caduta si ferisce e viene curato in una farmacia del paese con il collodio. Un fabbro di Poggibonsi gli ripara il pedale e così, dopo un po’ di tempo e due lire di riparazione, può ripartire in direzione di Certaldo e dell’Osteria Bianca, non prima però di aver assaggiato il Chianti locale di cui ha molto sentito parlare, in una trattoria.



Nel 1910 ormai la bicicletta comincia ad essere un mezzo abbastanza diffuso
e a Poggibonsi si disputa addirittura la prima corsa ciclistica per amatori locali, di 22 Km., con doppio giro della Zambra. L’ordine d’arrivo è il seguente:

1° Mazzantini
2° Maltinti
3° Antichi
4° Bencini
5° Giuliani
6° Suali

La consacrazione, però, del ciclismo come sport popolare avviene tre anni dopo, nel 1913, quando transita dal nostro paese la seconda tappa del Giro d’Italia.

E’ il 7 di maggio. La tappa misura ben 332 km., si va da Genova a Siena, con partenza alle 5.30 circa del mattino. Il paese si è preparato per accogliere al meglio il passaggio del Giro. I militi della Misericordia fanno servizio d’ordine e di controllo dal confine di Barberino fino ai Fossi; qui entrano in servizio quelli della Pubblica Assistenza, fino alla Vista, dove inizia il lavoro della Pubblica Assistenza di Staggia.

Dopo il passaggio da Firenze vanno in fuga Ganna e Pavesi. Vicino a Poggibonsi  però Ganna, che sta per avere la meglio dell’avversario, fora  una ruota, restando attardato e Pavesi  passa  solitario dalla nostra città, poco dopo le 17. La notizia del suo passaggio viene telegrafata a Siena, all’arrivo, posto all’Antiporto di Porta Camollia, dove infatti giunge primo Everardo Pavesi, della Legnano, alle 17.54, che copre la distanza in 12 ore, 29 minuti e 23 secondi. Secondo arriva Rossignoli, che precede Cervi, alle 17.56. Seguono poi Albini, Oriani e Girardengo alle 18.02. Il Giro viene poi vinto da Oriani, della Maino.

E’ solo  il primo di una lunga serie di passaggi del Giro d’Italia dalla nostra città, che ormai ha scoperto un nuovo sport popolare e un nuovo efficace e salutare mezzo di trasporto.

(V. Burresi - Minghi "Poggibonsi tra ‘800 e ‘900" - 2014 e "Poggibonsi dal primo ‘900 al fascismo" - 2016)

Franco Burresi

Nelle immagini: un biciclo del tipo di quello del sig. Ademaro Marri; Alfredo Oriani con la sua bicicletta; il certificato di garanzia della fabbrica di biciclette “Doria” di Nestore Vannini.

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Pubblicato il 17 luglio 2021

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