Poggibonsi, la polemica inutile sulla destinazione dei fondi ai terremotati si trasforma in contesa social
A Poggibonsi si è consumato uno scontro "politico" i cui contorni ai più saranno sfuggiti e di cui non sentivamo la necessità, visto l'argomento del contendere. Andiamo per gradi. Ad agosto il Comune di Poggibonsi apre un conto corrente per una raccolta fondi per i terremotati del Centro Italia, "Uniti in gesti ProFondi", per la precisione per aiutare Cittareale, un piccolo paese in provincia di Rieti che è stato distrutto dal sisma del 24 agosto
A Poggibonsi si è consumato uno scontro "politico" i cui contorni ai più saranno sfuggiti e di cui non sentivamo la necessità, visto l'argomento del contendere. Andiamo per gradi. Ad agosto il Comune di Poggibonsi apre un conto corrente per una raccolta fondi per i terremotati del Centro Italia, "Uniti in gesti ProFondi", per la precisione per aiutare Cittareale, un piccolo paese in provincia di Rieti che è stato distrutto dal sisma del 24 agosto.
A gennaio si apre uno scontro molto social, proprio sulla raccolta di fondi. Il 18 di gennaio il Pit (Partito Indipendentista toscano) dice di fare una "semplice richiesta al Comune" chiedendo "se i fondi destinati alla beneficenza per i terremotati erano stati consegnati o meno". Nel comunicato stampa firmato però la semplice richiesta è arricchita da quella che viene vista come "polemica" sul reale utilizzo dei soldi, questo una parte del comunicato: "È il caso, se non lo fosse stato fatto, di inviare urgentemente questo denaro alle popolazioni colpite, perchè possano avere un minimo di assistenza che lo Stato Italiano non sta dando. Chiediamo inoltre, se eventualmente fossero già stati consegnati o investiti, come ed a chi siano stati consegnati o impegnati. Questa mancanza di trasparenza e di risposte non porta certamente onore all'Amministrazione, si calcola che oltre mille cittadini abbiano dato il proprio contributo senza sapere più niente".
Al sindaco di Poggibonsi, David Bussagli, il richiamo all'onore non va giù e sia in un post sul proprio profilo Facebook (profilo provato quindi) che contattato, in sostanza, afferma che la campagna non merita insinuazioni. Su Facebook riporta poi una frase di Eco: "I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività". E appella come "sciacalli imbecilli" gli autori del comunicato.
A commentare il post è arrivato anche Matteo Cervelli, un ingegnere che lavora alla Panurania, una azienda poggibonsese che ha lavorato alla costruzione di una scuola a Cittareale, intervento lungo ma che aiuta a capire: "Forse qualcuno di voi avrà visto come, insieme con Luciano Corti, abbiamo portato in assemblea comunale la possibilità di donare i fondi raccolti nella bellissima iniziativa "Uniti in Gesti Profondi" al Comune di Cittareale, comune dove per 3 settimane ho avuto modo di condividere le paure delle scosse e del futuro dei cittadini. Un comune che ha risposto in maniera meravigliosa alla nostra disponibilità, tramite il suo sindaco e i cittadini, uniti nella sfortuna.
Allora, deliberammo per destinare là i fondi e lasciare fino a fine anno aperta la raccolta, per migliorare il nostro apporto, a meno che non fosse emersa una particolare esigenza. E quella poteva essere la tettoia di accesso alla scuola o uno spazio mensa per i cittadini. Per tutti questi, sono stati raccolti dei possibili fornitori, per rientrare nel budget (e eventualmente donare le rimanenze ad altre attività).
Fu detto di preferire aiuti concreti alla donazione sul conto corrente, per evitare di disperderli, e soprattutto aiutare un comune molto piccolo a gestire bene i fondi a disposizione: infatti, in un comune di meno di 500 anime, potete capire come l'ufficio tecnico vada in difficoltà di fronte alla mole di lavoro da realizzare.
D'altronde, come potete immaginare, con il gelo che si formò subito dopo la delibera del comune, fu impossibile far preparare al genio militare le opere di fondazione (a mio modo di vedere, ottima iniziativa del governo per finanziare la ricostruzione, senza passare dall'utilizzo dei fondi privati o del comune, un modo per "ridistribuire" la ricchezza), rimandando a migliori tempi (che certamente non sono i 2 metri di neve ora presenti e aspettabili per gennaio) la realizzazione del progetto, migliori tempi che potrebbero essere da marzo/aprile, abbassandosi le temperature.
Credo che nell'interesse di tutti, del Comune per primo, non ci sia la volontà di disperdere questi fondi, che sono ancora disponibili, che io sappia, sul conto, in attesa di essere destinati. Potrebbe essere una donazione sul conto, ma non è nell'interesse del sindaco di Cittareale per la difficoltà succitata a gestirli.
Lavoriamo, quindi, per aiutare questo comune a ricostruire la sua prosperità, e laddove fosse richiesto di donarli direttamente per aiuti alle famiglie, lo faremo, anche se i cittadini con cui ho parlato vedono le opere pubbliche come vero segno della rinascita, per avere un futuro e non essere costretti a una dolorosa emigrazione in futuro. Spero di avervi fornito una visione abbastanza chiara del problema, e scusatemi la lunghezza dell'intervento".
Il 24 gennaio 2017 il comune valdelsano precisa che il saldo nel conto è di 26.716 euro e di essere "in attesa di sapere dal loro Sindaco come è possibile dare una mano" e che "le risorse sono sul conto e la raccolta prosegue".
Polemica chiusa? No. Al Pit la risposta del sindaco Bussagli non è piaciuta e accusa il primo cittadino di "istigazione all'odio sociale": "Il Vostro comportamento si è dimostrato puerile ed infantile. Bastava una semplice risposta, invece avete preferito ricreare una situazione a dir poco ridicola. Anche il fatto di bloccarmi nuovamente, togliendomi di fatto la possibilità di rispondere alle contese del Vostro post, limitano la democrazia delle persone, chiudendo e accettando solo quello che uno vuol sentirsi dire. Questa non è democrazia. La prego di ritirare quanto detto e scritto sul conto nostro e rispondere alla semplice domanda".
Ora la vicenda sui fondi credo sia stata compresa, la polemica sulla "comunicazione" invece resta ed è, purtroppo, figlia dei nostri tempi. Si perde di vista che i profili Facebook dei politici sono comunque profili privati, e non arene dove tutti hanno diritto alla parola, quindi è legettimo che un sindaco scelga la proprio cerghia di "amici". Forse il sindaco poteva gestire la "richiesta" senza dare aditi a controversie, forse. Ma sicuramente l'argomento doveva essere gestito con più "delicatezza" da parte di chi chiede "informazioni".
Ripeto, polemica di cui non sentivo il bisogno.
Federico Bertolucci
Pubblicato il 8 febbraio 2017