Poggibonsi prosegue il suo impegno nella rete di accoglienza
«Poggibonsi – dice l’assessore alle Politiche Sociali Filomena Convertito – ha aderito ai diversi progetti governativi che dal 2011 si sono succeduti per garantire ospitalità in emergenza, oltre a partecipare insieme ad altri Comuni della Valdelsa al progetto Sprar. Il tutto sempre secondo il consolidato e apprezzato modello toscano di accoglienza diffusa a piccoli gruppi nel territorio»
Poggibonsi prosegue il suo impegno nella rete di accoglienza profughi. Sono arrivati (ieri 21 settembre) quattro migranti nell’ambito del progetto di accoglienza in emergenza gestito dalle Prefetture per conto del Governo.
«Poggibonsi – dice l’assessore alle Politiche Sociali Filomena Convertito – ha aderito ai diversi progetti governativi che dal 2011 si sono succeduti per garantire ospitalità in emergenza, oltre a partecipare insieme ad altri Comuni della Valdelsa al progetto Sprar. Il tutto sempre secondo il consolidato e apprezzato modello toscano di accoglienza diffusa a piccoli gruppi nel territorio».
Attualmente nell’ambito del progetto di accoglienza in emergenza sono a Poggibonsi 13 persone. L'accoglienza in emergenza, secondo le direttive del Ministero degli Interni, viene gestita dalla Prefettura di Siena in regime di convenzione che, a Poggibonsi, è con l’Arci Blu Train e con l’Arci provinciale.
«Chiaramente – spiega l’assessore - la natura provvisoria e temporanea dei progetti di accoglienza determina un turn over fra le persone accolte. Oggi, rispetto ai primi otto posti individuati, l’accoglienza è stata allargata ad ulteriori cinque». Le nazionalità presenti sono Senegal, Ghana, Guinea, Pakistan e Gambia.
I nuovi arrivi, come sempre, sono stati gestiti con tutte le procedure previste dai protocolli sanitari e di sicurezza.
«Stiamo lavorando insieme alle associazioni del territorio – dice l’assessore - per mettere a punto un progetto affinché sia favorita l’integrazione dei migranti nella comunità anche dando loro l’opportunità di ringraziare il territorio per l’accoglienza ricevuta tramite l’impegno volontario in attività socialmente utili».
Pubblicato il 22 settembre 2015