Pramac, l'azienda accusa i sindacati di strumentalizzazione: «Omessi dei dettagli fondamentali»

Questa mattina abbiamo ricevuto il comunicato stampa di Fiom Cgil e la Fim Cisl che, senza tanti giri di parole, denunciava, definindola "gravissima", la rottura delle trattative tra la "PR Industrial" di Casole d'Elsa e le rappresentanze sindacali per la stabilizzazione degli oltre 40 lavoratori con contratto di somministrazione (l'ex lavoro interinale). A poche ore di distanza l'azienda invia in redazione un altro comunicato, precisando alcuni importanti dettagli, che riportiamo di seguito

 
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Questa mattina abbiamo ricevuto il comunicato stampa di Fiom Cgil e la Fim Cisl che, senza tanti giri di parole, denunciava, definindola "gravissima", la rottura delle trattative tra la "PR Industrial" di Casole d'Elsa e le rappresentanze sindacali per la stabilizzazione degli oltre 40 lavoratori con contratto di somministrazione (l'ex lavoro interinale). A poche ore di distanza l'azienda invia in redazione un altro comunicato, precisando alcuni importanti dettagli, che riportiamo di seguito:

"Abbiamo letto il comunicato delle RSU e delle Organizzazioni Sindacali relativo al programma di assunzioni effettuate dall’azienda, che per l’ennesima volta dimostra come il sindacato strumentalizzi l’informazione omettendo di fornire dettagli fondamentali per una comprensione piena del fatto per puri fini politici.

Il comunicato infatti, non mette in evidenza che la trattativa sindacale è iniziata con la scelta del Gruppo Generac di effettuare importanti investimenti, con ricadute occupazionali rilevanti. Questi sono connessi a nuove produzioni per cui si richiedeva di applicare le stesse condizioni dell’altro loro stabilimento italiano di Pavia, ovvero l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro senza l’integrativo aziendale, che, a regime, ha un costo per l’azienda di oltre 5mila euro annui a persona. Questo esclusivamente per i neo assunti, senza toccare l’integrativo ai lavoratori in forza a PR Industrial.

Altra notizia non veritiera è rappresentata dal fatto che, nel corso delle estenuanti trattative sindacali la PR Industrial, nell’ottica di trovare un accordo con i sindacati che permettesse di portare sul sito produttivo di Casole d’Elsa questi investimenti e nuove assunzioni, data 17 Maggio 2016 ha inviato ai sindacati una proposta in cui si prevedeva di erogare l’attuale premio aziendale rimodulando semplicemente la progressione graduale in 5 anni arrivando comunque alla totalità del premio come ultimo punto di caduta negoziale. Come in parte già previsto dall’attuale contratto integrativo aziendale. Per trasparenza a tutti i lavoratori è stata data la settimana scorsa una copia di tale offerta mentre invece il sindacato sostiene il contrario. I sindacati hanno inviato una controproposta inaccettabile e provocatoria. L’azienda, in risposta, ha deciso di perseguire il suo cammino di crescita e di nuova occupazione, che ad oggi ha già visto da inizio anno l’assunzione di 29 persone a tempo indeterminato e 22 a tempo determinato, e che grazie ai i nuovi investimenti programmati potrebbe innalzare sensibilmente i livelli occupazionali dell’azienda e delle aziende dell’indotto che risiedono nel territorio.

L’azienda ha contattato i singoli lavoratori somministrati e nuovi assunti proponendo il contratto di lavoro a tempo indeterminato migliorativo comunque del nazionale con un premio variabile che ha un costo aziendale da 0 a circa 2.000 euro. Ai 4 lavoratori somministrati che non hanno accettato la proposta gli è stato comunque offerto un contratto di lavoro a tempo determinato, che è stato accettato, e migliorativo sia per durata che trattamento economico rispetto alla somministrazione. Nel comunicato il sindacato parla di forti pressioni sui lavoratori che, come dimostrato dall’offerta a tempo determinato per coloro che hanno rifiutato il tempo indeterminato, risulta per l’ennesima volta non veritiera.

Sottolinea sul punto Paolo Campinoti, Amministratore delegato di PR Industrial e Vice Presidente con delega all’internazionalizzazione del Gruppo Generac: «L’azienda ufficializzerà presso le sedi protette la volontà espressa dai lavoratori proseguendo il suo cammino di sviluppo e la sua decisione di portare sul nostro territorio questi investimenti. Questo con il rammarico di aver trovato una controparte nei sindacati e nelle RSU che non hanno saputo cogliere l’opportunità importante di sviluppo aziendale e soprattutto, quello che dovrebbe essere una delle loro preoccupazioni principali, la crescita dell’occupazione, soprattutto giovanile, e la creazione di un’azienda solida che garantisca nel tempo il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali»".

Pubblicato il 1 giugno 2016

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