"Nel primo tempo abbiamo creato molte più occasioni rispetto al Prato, ma se nel calcio non le concretizzi poi rimani corto. Nella seconda parte dell’incontro il Prato è riuscito a venire fuori, producendo qualcosa in più di noi. Dopo il goal di Renzi la partita è praticamente terminata, perché da quel momento si è giocato poco. Io poi volevo trarre delle valutazioni su coloro che avevano goduto di minor minutaggio, quindi ho inserito molti ragazzi giovani, consapevole che la squadra avrebbe avuto meno peso, meno forza e meno esperienza per acciuffare il pareggio.
Ho visto comunque degli spunti positivi anche da parte di chi aveva calcato il campo di rado - spiega l'allenatore giallorosso - il Poggibonsi ha fatto la partita che doveva fare ed esce dalla Coppa Italia a testa alta, perdendo una contesa che è sempre stata in equilibrio".

"In campionato probabilmente non eravamo ripartiti con la mentalità giusta. Avevamo ancora addosso le scorie della passata stagione. In un paio di partite abbiamo fatto veramente delle prestazioni pessime, capitolando malamente con svariate reti al passivo. Una squadra abituata a centrare sempre il risultato quando perde consecutivamente poi smarrisce la convinzione e accusa il contraccolpo psicologico".

"I fantasmi adesso probabilmente li abbiamo scacciati - conclude Calderini - ci siamo calati di nuovo in un girone, che è comunque più duro rispetto a quello dello scorso anno. Anche nel momento di difficoltà però la società mi ha lasciato lavorare con serenità, senza mai mettermi in discussione. Un allenatore ha bisogno di fiducia per poter rendere al meglio e a Poggibonsi mi hanno sempre appoggiato. Penso anche io di aver dato molto all’ambiente, riportando la piazza in Serie D e disputando una stagione di ottimo livello. L’anno scorso abbiamo dato la dimostrazione che si può fare calcio e ottenere risultati anche con un budget non faraonico".

Pubblicato il 3 novembre 2022