Prodotti vinicoli: boom di ricerche online per i vini bianchi
I numeri del mercato che interessa il settore enologico confermano l'amore degli intenditori per il vino bianco, che anche nel 2021 ha registrato numeri importanti per quanto riguarda le vendite, soprattutto sul web, come testimoniato anche dal boom di ricerche online
I numeri del mercato che interessa il settore enologico confermano l’amore degli intenditori per il vino bianco, che anche nel 2021 ha registrato numeri importanti per quanto riguarda le vendite, soprattutto sul web, come testimoniato anche dal boom di ricerche online.
Negli ultimi anni, infatti, i prodotti vinicoli vengono acquistati sempre più spesso sulle enoteche online, apprezzate dagli appassionati per la convenienza dei prezzi e la qualità delle proposte.
I canali e-commerce sono diventati quindi il punto di riferimento di molti utenti alla ricerca di una bottiglia particolare con cui fare un regalo ricercato, così come di appassionati alla ricerca di etichette più rare e di tutti coloro che desiderano portare in tavola il vino bianco perfetto da abbinare a piatti di pesce, crostacei, formaggi, risotti e tante altre pietanze.
I vini bianchi più ricercati dagli appassionati
I vini bianchi possono presentare caratteristiche molto diverse, a seconda della zona di produzione così come delle tecniche e dei tempi di lavorazione: il tutto può dare vita a proposte dai sapori e dagli aromi fruttati, dolci, dal retrogusto acidulo oppure più sapido.
L’Italia vanta un'ottima rappresentanza di vigneti per la produzione di vini bianchi, ma anche all'estero non mancano prodotti eccellenti, come ad esempio le bottiglie provenienti da Francia, Spagna, Nuova Zelanda e USA.
Dal fruttato Traminer del Friuli all'Insolia siciliano che ha i sentori di fiori come la ginestra, il vino bianco italiano è uno dei più pregiati al mondo. Un vitigno come lo Chardonnay, però, non è presente solo in Italia ma anche in Argentina e in Australia: nelle regioni del nord dello "stivale" le coltivazioni conferiscono al vino bianco un'acidità più netta, mentre al sud l'aroma è maggiormente fruttato.
Molto più robusto all'olfatto e anche al gusto è lo Chardonnay californiano, mentre per quanto concerne quello di provenienza francese molto dipende dalle botti ove viene fatto invecchiare e dal tipo di legna utilizzata, che trasferisce al vino retrogusti floreali o speziati.
Campano DOC è invece la Falanghina, che risale all'epoca romana e oscilla tra i sentori dolci del miele e quelli più decisi delle spezie: ad esempio, nella regione dell'Irpinia acquisisce i sentori tannici delle botti barriques dove subisce un breve processo d'invecchiamento, mentre in quella del Sannio si può riscontrare il sapore più minerale del terreno vulcanico.
Gewürztraminer e Traminer sono similari e dalla Francia all'alta Italia danno vita a vini bianchi particolarmente dolci per i lunghi processi di maturazione delle uve, alle cui note floreali e fruttate si contrappone la giusta sfumatura di acidità.
Altro vitigno molto ricercato per la creazione dei bianchi fin dalla fine del XIX secolo è il Muller-Thurgau, dalle origini nordiche (soprattutto Germania, Austria e Ungheria): la sua peculiarità è nell'assenza quasi totale di note acide.
Borgogna francese a Triveneto sono invece la patria delle uve Pinot, che danno vita a bianchi eccellenti nelle varietà bianca e grigia: i primi risultano aromatici ma leggeri, nei secondi si ritrova una rinnovata ma equilibrata acidità data dal contatto con le bucce a conferire anche una nota di colore più brillante.
Infine, vanno citate anche le uve Sauvignon Blanc, che si coltivano dalla Valle della Loira francese all'Australia fino al nostro Friuli. L'aroma è deciso e facilmente riconoscibile con sentori di frutta ed erbe selvatiche.
Vini bianchi: le denominazioni principali
A seconda dalla tipologia di uva e della lavorazione, i vini bianchi possono avere sentori e aromi completamente diversi.
Di certo, le denominazioni dei vini sono spesso una discriminante fondamentale in fase di scelta. Si va dai vini DOP, ovvero di origine protetta a quelli DOCG. Nel primo caso, le lavorazioni avvengono rigorosamente nel territorio d'origine, mentre nel secondo viene certificata anche la provenienza geografica.
Italiani e riconducibili anch'essi a una determinata zona sono i DOC, mentre IGP e IGT indicano uve originarie di una regione specifica. Tutte queste denominazioni conferiscono pregio al vino e assicurano di acquistare una bottiglia di qualità, perfetta per ogni occasione.
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Pubblicato il 11 febbraio 2022