Prosegue l'attività di controllo della Guardia di Finanza: «Valdorcia e Valdelsa terreno fertile dell'evasione fiscale»
La Guardia di Finanza ha sorpreso un rappresentante e un agente di commercio in ambito agricolo e di una ditta operante nel settore edile che, per gli anni d’imposta 2015 e 2016, non hanno presentato alcuna dichiarazione fiscale. La posizione dei contribuenti infedeli sono entrambe emerse nell'ambito di autonome attività di servizio svolte dalle Fiamme Gialle di Siena. «L'efficace dispositivo di controllo economico del territorio approntato e l’indispensabile analisi di rischio condotta dai militari con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha consentito quindi d’individuare i soggetti 'evasori totali' - si legge nella nota stampa - che non hanno adempiuto agli obblighi di dichiarazione per tutti i settori d’imposta»
«Ancora sommerso d’azienda in Valdorcia e in Valdelsa, terreno fertile anche sul versante dell’evasione fiscale». Lo fa sapere la Guardia di Finanza che con la sua azione ispettiva ha sorpreso un rappresentante e un agente di commercio in ambito agricolo e di una ditta operante nel settore edile che, per gli anni d’imposta 2015 e 2016, non hanno presentato alcuna dichiarazione fiscale.
La posizione dei contribuenti infedeli sono entrambe emerse nell’ambito di autonome attività di servizio svolte dalle Fiamme Gialle di Siena. «L’efficace dispositivo di controllo economico del territorio approntato e l’indispensabile analisi di rischio condotta dai militari con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, ha consentito quindi d’individuare i soggetti “evasori totali” - si legge nella nota stampa - che non hanno adempiuto agli obblighi di dichiarazione per tutti i settori d’imposta».
Nel primo caso, i finanzieri hanno inizialmente proceduto a riscontrare le risultanze contabili del contribuente infedele verificato con i documenti acquisiti, incrociando poi i dati così desunti con quelli estrapolati dagli applicativi informatici disponibili.
Nel secondo, la minuziosa attività si è sviluppata attraverso lo studio attento del fatturato del contribuente, nonché mediante il ricorso a controlli incrociati nei confronti dei clienti del soggetto ispezionato.
Sono stati così recuperati complessivamente a tassazione quasi 100mila euro di redditi occultati oltre a quasi 30mila euro di IVA evasa. Al fine di garantire l’effettivo ristoro dell’Erario, è stata prontamente richiesta all’Ufficio finanziario competente l’adozione delle misure cautelari in ambito amministrativo.
Pubblicato il 26 settembre 2019