Contromano sull'Autopalio, ubriaco, provocò la morte di Stefano Sanna la tragica notte del 18 settembre scorso.

Erano le prime ore del 18 settembre 2022 sul raccordo autostradale Siena-Firenze, da Siena in direzione Firenze tra Siena Nord e Badesse, quando un grave incidente provocò la morte del giovane Stefano Sanna, 28enne di Badesse nel comune di Monteriggioni. L'auto, imboccando il raccordo contromano, si scontrò frontalmente con una vettura che proveniva nella direzione corretta dove purtroppo viaggiava Stefano.

Il conducente dell'auto che provocò l'incidente, un cittadino rumeno 30enne residente in Germania che in quel momento stava rientrando da un matrimonio di amici, risultò poi avere un tasso alcolemico ben sopra la norma. In un primo momento quest'ultimo fu condotto in ospedale alle Scotte in quanto necessitò di assistenza medica, poi tratto in arresto.

Il gip del Tribunale di Siena ha accordato il patteggiamento, 3 anni e 6 mesi ai domiciliari; al di là degli aspetti tecnici, resta il dispiacere dell’avvocato della famiglia di Sanna, Sandro Sicilia: «Inutile che i politici ci vengono a vendere l’omicidio stradale come un reato gravissimo, quando poi non è considerato tale. Il tribunale ha applicato la legge. Noi avevamo depositato una memoria, contenente una perizia, che dimostrava come se anche Stefano avesse avuto le cinture, sarebbe morto ugualmente. Detto questo, il tribunale ha applicato il massimo, tenendo l’imputato in Italia». Oltre la sentenza, c’è una ferita mai rimarginata. «La famiglia il 18 settembre ha smesso di vivere. A causa di un comportamento sconsiderato, un ragazzo di 28 anni ha smesso di vivere. Il resto lascia il tempo che trova», ha concluso l’avvocato nelle sue dichiarazioni riportate dal Corriere fiorentino. 

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Pubblicato il 11 gennaio 2023