Pums, presentata la proposta per ridare vivibilità al centro di Certaldo
«L'obiettivo che è emerso dagli incontri fatti con coi cittadini e con le associazioni è duplice - ha ricordato ieri sera in apertura il sindaco Giacomo Cucini - da un lato rendere il centro urbano una grande area confortevole e sicura per chi si muove a piedi ed in bici, dall'altro agevolare chi vi si reca in auto per utilizzare i servizi lì presenti o per necessità. Ma se vogliamo ottenere questo duplice obiettivo non si può fare altro che lavorare per incentivare al minore uso dell’auto in favore di mezzi ciclabili e pedonali»
Certaldo cambierà la sua viabilità urbana puntando sul ricorso massiccio alla zona 30, che non vorrà dire solo mettere un limite di velocità - in zone fra l’altro già percorse lentamente a causa del traffico -, bensì trasformare intere vie del centro in aree vivibili, con arredi urbani, isole pedonali, attraversamenti in evidenza, tempi semaforici allungati, ovvero elementi fisici ad alta visibilità che dissuadono dal transito in auto ed invogliano la mobilità pedonale e ciclabile.
«L’obiettivo che è emerso dagli incontri fatti con coi cittadini e con le associazioni è duplice – ha ricordato ieri sera in apertura il sindaco Giacomo Cucini – da un lato rendere il centro urbano una grande area confortevole e sicura per chi si muove a piedi ed in bici, dall’altro agevolare chi vi si reca in auto per utilizzare i servizi lì presenti o per necessità. Ma se vogliamo ottenere questo duplice obiettivo – ha sintetizzato il sindaco – non si può fare altro che lavorare per incentivare al minore uso dell’auto in favore di mezzi ciclabili e pedonali, e per deviare sulla circonvallazione urbana i tanti che oggi attraversano il centro solo per spostarsi da nord a sud del paese ed ottenere un vantaggio di un minuto o due in termini di percorrenza. Riaprire Borgo Garibaldi, anche con una zona 30 o solo in alcune fasce orarie, non farebbe altro che spostare in blocco migliaia di auto da strade strette e centrali alla strada altrettanto stretta e di maggiore centralità ed interesse turistico pedonale; sarebbe un passo indietro, non in avanti».
Durante l’incontro, i tecnici di Aleph hanno ricordato i numeri della “non sostenibilità” attuale del transito automobilistico certaldese: sono quasi 10mila veicoli al giorno quelli che insistono ogni giorno su Via De Amicis, via XX Settembre, Viale Matteotti, via Felice Cavallotti. Numeri non sostenibili perchè generano smog che, in sedi stradali strette e circondate da edifici alti, fatica a disperdersi, perché creano lesioni alle strade ed agli edifici, perché rendono poco sicuro il transito stesso. Dati, inoltre, che contrastano con quelli della SR 429 Variante di Certaldo che ha gli stessi numeri del centro urbano, ovvero quasi 10mila veicoli al giorno, mentre la circonvallazione interna, via Falcone e Borsellino, si ferma addirittura a 6mila; segno che queste ultime sono ancora sottoutilizzate rispetto alle loro potenzialità.
«Quando si riprogetta una mobilità urbana non si può che partire dal concetto di comunità, dal fatto che una comunità non può accettare che per la comodità di alcuni ci sia un eccessivo carico che grava su altri – ha spiegato Luigi Costalli di Aleph – la proposta della zona 30 diffusa è quella di attenuare il transito dove oggi è insostenibile a vantaggio di chi ci abita e di chi usa i servizi del centro, a discapito di chi adesso lo attraversa in modo veloce, per risparmiare pochissimo tempo, anziché usare altre strade che sarebbero anche più idonee e sicure. Il riequilibrio di questo peso porterà benefici a tutta la comunità ed i dati scientifici dell’applicazione delle zone 30 in tante realtà, piccole e grandi, d’Italia e d’Europa, ne è la prova».
L’obiettivo auspicabile è quello di avvicinarsi a quota 3mila auto al giorno per il transito di veicoli nelle strade più trafficate del centro urbano, quelle dove attualmente si viaggia tra le 5.000 e le 9.000 unità. Per farlo quindi, si è pensato alla realizzazione di una grande Zona 30 in tre fasi progressive per intensità di intervento.
Come fare
La prima prevede la zona 30 in via Cavour, via XX Settembre, Via Roma, Via IV Novembre, Via Trieste, oltre alla inversione del senso di marcia di via Lenzoni ed una modifica in via Battisti.
Se la prima fase non dovesse ottenere i risultati sperati, la seconda fase vedrebbe un’estensione degli interventi a tutta la parte centrale del Viale Matteotti, dall’intersezione con via De Amicis fino a quella con via XX Settembre.
Terza ed ultima ipotesi, ma che lo stesso sindaco ha definito ieri “una provocazione che ci auguriamo serva ad ottenere i risultati limitandosi alle prime due” sarebbe quella di una cesura del Viale Matteotti all’altezza di Via Petrarca, con il risultato di creare due “anelli” in prossimità della stazione ferroviaria che consentano di raggiungere sia piazza Boccaccio che la stazione ferroviaria, ma poi di non poter proseguire oltre ma di dovere tornare indietro. Col risultato che chi attraversa il paese da nord a sud senza avere alcun motivo di fermarsi, in questo caso sarebbe quasi impossibilitato a farlo. Alcuni interventi sono stati illustrati anche da Paolo Ciampalini, che segue il PUMS per l’Ufficio tecnico del Comune di Certaldo.
Nei numerosi interventi del pubblico, non si sono sentite voci di aperto dissenso rispetto alla proposta, ma ci sono state invece varie proposte di aggiustamenti o la segnalazione di criticità delle quali farsi carico, come ad esempio verificare la possibilità del transito e sosta dei mezzi di soccorso, o anche la richiesta di procedere per step anche all’interno delle singole fasi.
«Adesso procederemo con lo stesso metodo usato finora – ha concluso il sindaco Giacomo Cucini – il PUMS verrà adottato dalla Giunta comunale nei prossimi giorni e verrà pubblicato ed aperto alle osservazioni dei cittadini per 30 giorni. Successivamente la Giunta si esprimerà su tutte le osservazioni pervenute e proporrà al Consiglio Comunale la versione definitiva per l’approvazione. Ma dopo l’approvazione il Piano non verrà attuato di punto in bianco, bensì con segnaletica ed interventi provvisori, poi monitoreremo i flussi dei veicoli, li renderemo noti e infine ci confronteremo di nuovo prima di fare diventare definitive queste modifiche. Partecipazione, sperimentazione, verifica scientifica dei dati, confronto e passi avanti da compiere insieme è il metodo che ci caratterizzerà. Ringrazio tutti i cittadini e le associazioni di categoria che ci hanno seguiti fino a qui e li invito a proseguire con noi: cambiando tutti un piccolo pezzo delle nostre abitudini otterremo sicuramente un grande risultato».
Pubblicato il 7 novembre 2018