Quaderni di Archivio, a Empoli sarà presentato un numero dedicato all’Arno
“Governare l’Arno. Uso delle acque e interventi di regimazione tra XV e XVIII secolo”, questo il titolo del prossimo numero della rivista Quaderni d'Archivio
Sarà presentata venerdì 10 febbraio, alle 17.30 al Museo del vetro, con il saluto del sindaco Brenda Barnini e gli interventi di Fausto Berti e Paolo Gennai, ci saranno gli autori.
Con questa iniziativa si concludono le iniziative per fare memoria dell'alluvione del 1966. Nell’anno del cinquantesimo anniversario della tragica alluvione che il 4 novembre 1966 colpì Firenze e gran parte del Valdarno, la rivista Quaderni d’Archivio ha voluto dedicare la parte monografica del numero all’Arno, indiscusso protagonista delle innumerevoli iniziative che negli ultimi mesi del 2016 hanno rievocato quei dolorosi momenti.
I saggi raccolti nel nuovo numero della rivista dell’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli, Governare l’Arno. Uso delle acque e interventi di regimazione tra XV e XVIII secolo, non sono dedicati all’alluvione del 1966 ma partono da quell’evento per indagare – come hanno sottolineato Vanna Arrighi e il sindaco di Empoli Brenda Barnini nelle pagine introduttive – «aspetti e momenti diversi della “politica delle acque” messa in atto nella nostra zona in vari momenti del nostro passato», facendo il punto sugli studi intorno all’uso delle acque fluviali nella città e apportando un contributo significativo su quanto «quella rete fluviale ha significato per il territorio che ci appartiene rendendolo florido, economicamente vivace e distinguibile rispetto al resto della Toscana».
Autori dei saggi: Gabriele Beatrice, Franca Bellucci, Elisa Boldrini, Daniela Fattori, Chiara Papalini, Paolo Santini, Giuseppina Carla Romby. Il volume è corredato di tavole a colori.
Nella seconda parte della rivista il contributo di Vanna Arrighi intorno ad un registro contabile di metà Cinquecento, conservato nell’archivio della Collegiata, relativo ai beni che l'Ordine di Malta possedeva a Cerbaiola, amministrati dal commendatore Niccolò Vespucci, lontano parente del più famoso Amerigo e gli interventi di Andreina Mancini e Giuliano Lastraioli che hanno animato l’incontro di un anno fa sull’intellettuale empolese Emilio Mancini (1883-1947), promosso in collaborazione con la Società Storica della Valdelsa.
Protagonista della vita culturale cittadina, e non solo, per oltre un trentennio, Emilio Mancini fu tra gli animatori de «Il Piccolo Corriere del Valdarno e della Valdelsa» e direttore della «Miscellanea Storica della Valdelsa». La figlia Andreina ne traccia un breve profilo biografico, mentre all’avvocato Lastraioli è lasciato il compito di ricostruire la tempèrie culturale nel quale è maturata l’esperienza intellettuale di Mancini.
Nella foto la pianta del Castello di Empoli, parte delle Piante dei poderi della Fattoria d’Empoli realizzate da Bernardo Sgrilli nel 1746 (Archivio di Stato di Firenze)
Pubblicato il 8 febbraio 2017