Raccordo Siena-Firenze, un'odissea senza fine

Continuano i disagi sulla Siena-Firenze. Ormai i cittadini sono consapevoli dello stato precario del manto stradale del raccordo, un cantiere infinito che perseguita da anni lavoratori e studenti che devono affrontare, armati di un bagaglio enorme di pazienza, quel tratto di strada. I lavori in corso, tra le uscite di Monteriggioni e Badesse, creano quotidianamente code interminabili che minano le capacità resistenziali degli automobilisti. Code che, ovviamente, si aggravano nelle ore convenzionalmente considerate di entrata ed uscita dai posti di lavoro

 
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Continuano i disagi sulla Siena-Firenze. Ormai i cittadini sono consapevoli dello stato precario del manto stradale del raccordo, un cantiere infinito che perseguita da anni lavoratori e studenti che devono affrontare, armati di un bagaglio enorme di pazienza, quel tratto di strada. I lavori in corso, tra le uscite di Monteriggioni e Badesse, creano quotidianamente code interminabili che minano le capacità resistenziali degli automobilisti. Code che, ovviamente, si aggravano nelle ore convenzionalmente considerate di entrata ed uscita dai posti di lavoro.

La situazione emergenziale, o meglio patologica, è aggravata da frequenti incidenti e tamponamenti dovuti, oltre alla disattenzione degli automobilisti, anche (come segnalatoci più volte dagli stessi) da una scarsa, se non de tutto assente, segnaletica in grado di avvertire chi percorre quel tratto di strada sia delle colonne di auto che si incontrano repentinamente lungo il senso di marcia, sia degli incidenti stessi.

Sperando che la situazione possa migliorarsi non possiamo, beffardamente, far altro che rammentare come una mobilità maggiormente sostenibile possa aiutare a distendere i nervi.

In un mondo che ci obbliga ad andare di corsa, rivendichiamo un nostro diritto: il diritto alla lentezza.   

Andrea Senesi

Pubblicato il 11 agosto 2016

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