Un labirinto intricato nel quale doversi muovere restando aggrappati ad un filo rosso. Se deciderete di intraprendere questo percorso al fianco di Mildred Ratched, protagonista della serie originale Netflix a cui da anche il titolo, vi troverete faccia a faccia con parti nascoste della mente, alle volte troppo difficili da illuminare.

Ratched: la trama

Siamo nel 1947. L’infermiera Mildred Ratched arriva in California per entrare nel team del dottor Hanover, direttore di un ospedale psichiatrico nel quale si sperimentano tecniche all’avanguardia, spesso teorizzate dallo stesso Hanover. Mildred si presenta con un curriculum ed un aspetto impeccabile. Approfondendo la sua storia passata si verrà a scoprire il vero motivo per cui si è recata a lavorare in quel posto. 

Perchè iniziare a guardare Ratched

Il personaggio di Mildred Ratched è ispirata al capolavoro Qualcuno volò sul nido del cuculo. Però, come spesso ci ha insegnato Netflix nelle sue produzioni originali il focus della storia è un altro: l’ospedale in cui lavora Mildred non è un luogo cupo, sporco, disturbante. Il dolore si nasconde nel profondo: in Ratched ci sono tante porte che devono essere aperte, tante stanze (sia fisiche che metafisiche) che i protagonisti non hanno il coraggio di aprire. Quando finalmente verrà fatta luce sul passato riusciremo a dipanare il filo rosso intricato che abbiamo preso in mano all’inizio della serie.

Perchè non iniziare a guardare Ratched

Mildred Ratched (come la maggior parte degli altri personaggi della serie) ha una personalità profondamente disturbata. Maniacale. Nell’ospedale diretto dal dottor. Hanover si effettuano ‘nuove terapie sperimentali’ sulla mente umana e la lobotomia è una di esse. Più in generale, la lucida follia di cui è pervasa la serie si manifesta anche materialmente: insomma, in Ratched vedrete molta sofferenza, di qualunque tipo. Abituatevi all’idea oppure proseguite la lista delle serie consigliate!

Stefano Calvani

Potrebbe interessarti anche: Lupin, su Netflix rivive il sofisticato mito del 'ladro gentiluomo'