Referendum, il Coordinamento senese "Vota sì": «Non è che l'inizio»
Il Coordinamento Senese Vota Sì per fermare le trivelle: «Di fronte all'evidente e crescente astensione da parte di cittadine/i delusi dalla politica, ci sembra cinico e miope gioire e cantare vittoria per il mancato quorum. In tutta la provincia di Siena associazioni, movimenti sociali, cittadini, sindacati di base, forze politiche di diversi schieramenti, hanno lavorato insieme organizzando banchetti, iniziative pubbliche, volantinaggi, tessendo relazioni che, siamo certi, rimarranno nel tempo. Perché la battaglia non finisce qui»
«Con il referendum del 17 aprile quindici milioni di elettrici ed elettori sono scesi in campo per dire la propria sulla strategia energetica del paese. Quella di Renzi è la classica vittoria di Pirro: oltre quindici milioni di italiane/i si sono recati a votare ed hanno espresso la volontà di una significativa parte del popolo di voler tutelare il mare, l'ambiente, di voler accelerare la transizione verso le energie rinnovabili e combattere corruzione e lobby del petrolio, alle quali il governo Renzi ama far favori». Con queste parole comincia la nota stampa del Coordinamento Senese Vota Sì per fermare le trivelle, a cui hanno aderito: Comitato Val D’Elsa Vota Sì per fermare le trivelle, Legambiente Circolo di Siena, LINK Siena, Uds, MDC sede di Siena, Slowfood Siena, WWF Siena, Comitato senese acqua bene comune, Comitato difesa dei fiumi prov. di Siena, Unicobas Siena, Attac Chianti-Val D’Elsa, Comitato difesa dei fiumi provincia di Siena, ARCI Comitato Provinciale Senese, Libera coordinamento di Siena. Hanno aderito a sostegno della Campagna del Sì del Coordinamento senese anche: Rifondazione Comunista, Circolo Sinistra per Siena, Carc Siena-Val D’Elsa, Sì Toscana a Sinistra Siena, Giovani Comunisti, Sel Siena, Movimento Siena 5 Stelle, Movimento 5 Stelle Val D’Elsa, L'Altra Europa con Tsipras.
«Per noi che non siamo cinici e bari - prosegue la nota - questi quindici milioni di persone sono una base fortissima per continuare ad impegnarci per far sì che in Italia si passi rapidamente alle energie pulite e rinnovabili. Pensiamo che un governo attento alla democrazia, all’indomani di un esito referendario come questo, aprirebbe un serio dibattito pubblico sul futuro energetico del Paese. A Siena e negli altri comuni della nostra provincia i risultati numerici del referendum del 17 aprile ricalcano quelli nazionali: hanno votato più di 61milacittadine/i, pari al 30,6%. Inoltre, grazie al lavoro del Comitato e di Link Siena, sindacato studentesco, hanno potuto votare oltre 600 studenti fuori sede come rappresentanti di lista, esercitando il loro diritto al voto. Il Sì ha ottenuto 50.687 voti, pari al 82% dei votanti; il No ha ottenuto 10.793 voti pari al 17,557 %».
«Siamo partiti da questi dati - si legge infine - perché pensiamo che una valutazione seria del voto del 17 aprile debba andare oltre il dovuto riconoscimento del mancato quorum. Sappiamo tutti quanto ha pesato, in termini di partecipazione, il mancato accorpamento tra voto referendario e voto delle elezioni amministrative, costato allo Stato italiano 300 milioni di euro... Di fronte all'evidente e crescente astensione da parte di cittadine/i delusi dalla politica, ci sembra cinico e miope gioire e cantare vittoria per il mancato quorum. In tutta la provincia di Siena associazioni, movimenti sociali, cittadini, sindacati di base, forze politiche di diversi schieramenti, hanno lavorato insieme organizzando banchetti, iniziative pubbliche, volantinaggi, tessendo relazioni che, siamo certi, rimarranno nel tempo. Perché la battaglia non finisce qui. Continueremo a lavorare insieme affinché un modello energetico diverso venga messo al centro dell’agenda politica nazionale, regionale e locale».
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Pubblicato il 18 aprile 2016