Restaurato il Monumento ai Caduti della ''Grande Guerra''

Fu realizzato da Guido Casini e inaugurato nel maggio 1924. Il restauro curato da Fabrizio Iacopini e dai suoi collaboratori. Il Sindaco Falorni: ''Fiero di aver ridato dignità e decoro a un punto importante del nostro centro cittadino, e a chi ha donato la propria vita per la nostra Patria''

 CASTELFIORENTINO
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L'opera dello scultore Guido Casini, che era stato inaugurato il 24 maggio 1924, per celebrare la ricorrenza dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale. Il restauro del monumento, curato da Fabrizio Iacopini e dal suo team per conto di Crocetti Edil Costruzioni srl, è costato 28.000 euro e ha consentito di restituire alla cittadinanza un’opera di grande rilevanza storica, migliorando anche in modo significativo il decoro urbano della piazza.

Il monumento è uno dei moltissimi manufatti (se ne contano circa 700 solo in Toscana) che furono costruiti negli anni Venti, nel quadro dell’opera di cristallizzazione della memoria del primo conflitto mondiale e di sacralizzazione del culto dei caduti. Alto circa cinque metri, esso consiste in una stele in travertino alla cui sommità venne posta successivamente, negli anni Trenta, la “Stella d’Italia”. La stele è circondata alla base da un altorilievo bronzeo che raffigura Il funerale dell’eroe. I temi dell’eroismo e del sacrificio sono trasfigurati dalla classicità, al fine di nobilitare la morte dei giovani soldati. Il corteo, infatti, è preceduto dall’Italia con la spada e l’elmo di Scipio; intorno vi sono soldati, raffigurati nudi proprio come eroi greci e romani. Sul lato opposto rispetto alla figura femminile c’è un uomo che sostiene un grande scudo con lo stemma del Comune. Su una facciata la dedica Ai caduti per la Patria/ Castelfiorentino/1924.

Lo scultore Guido Casini era nativo di Castelfiorentino (nel 1892) ma negli anni Venti emigrò a Montreal, dove realizzò molte sculture in chiese ed edifici pubblici, nonché il maestoso monumento in bronzo dedicato al navigatore italiano Giovanni Caboto (lo scopritore del Canada). Il monumento ai caduti di Piazza Gramsci si trovava in cattivo stato di conservazione a causa della presenza, diffusa su tutte le superfici, di alghe, muschi e di depositi scuri di sostanze dovute all’inquinamento atmosferico Le operazioni di restauro, eseguite da Fabrizio Iacopini, Gabriella Tonini e Louis Pierelli con la collaborazione di Marica Pelliconi, hanno interessato quasi tutto il monumento, con la sola esclusione delle parti in bronzo.

Oltre ad un’attenta pulitura per l’eliminazione delle cause di degrado - osserva Fabrizio Iacopini - è stata eseguita un’accurata stuccatura di tutte le connessioni tra i conci di pietra e delle cavità presenti sul travertino, dove ormai la vecchia malta era totalmente scomparsa. Infine è stata applicata, su tutte le superfici, una sostanza protettiva; anche la recinzione, con le corde metalliche e le bombe della Seconda Guerra Mondiale, è stata trattata ripulendo le superfici che in seguito sono state riverniciate con un prodotto che impedirà future corrosioni.  In particolar modo l’intervento si è concentrato sull’epigrafe marmorea, dove il lungo testo inciso era oramai illeggibile: con un lavoro certosino e puntuale è stato applicato un impasto grigio scuro all’interno delle incisioni delle lettere e il marmo è stato quindi ripulito, consolidato e protetto”.

Soddisfatto il Sindaco, Alessio Falorni, che ha voluto completare gli interventi sulla piazza principale del paese con la riqualificazione di uno dei luoghi-simbolo dedicati alla memoria della comunità di Castelfiorentino. “Il restauro - ha osservato il Sindaco - rientrava a pieno titolo nelle opere di riqualificazione di Piazza Gramsci, e sono pertanto fiero di aver ridato dignità e decoro a un punto importante del nostro centro cittadino, rendendo un doveroso omaggio a chi ha donato la vita per la nostra Patria. Ogni anno cerchiamo di ricordarli in occasione delle principali ricorrenze che hanno scandito la fine della guerra nel nostro paese, come il 4 novembre o il 25 aprile, non solo in segno di rispetto, ma anche per rinnovare il nostro appello contro tutte le guerre, le quali sono da sempre una sconfitta per l’umanità”.

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Pubblicato il 4 agosto 2021

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