Ribaltamento di un’autocisterna sulla Sr429: moria di pesci nell’Elsa

Raggiunto il luogo dell’emergenza, gli operatori hanno subito provveduto a verificare se lo sversamento accidentale della soluzione corrosiva avesse interessato i corsi di acqua presenti nelle vicinanze. Nel frattempo, tramite la sala operativa, si era provveduto ad avvertire il gestore del Servizio Idrico Integrato della zona interessata per la verifica dell’eventuale presenza di punti di approvvigionamento di acque potabili poste nelle vicinanze del luogo dell’incidente

 
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Nella mattinata di martedì 14 marzo operatori del Dipartimento ARPAT di Siena sono stati attivati dai Vigili del Fuoco, attraverso la sala operativa della protezione civile, a seguito del ribaltamento di un’autocisterna contente una soluzione di ipoclorito di sodio al 16% circa, avvenuto intorno alle ore 8.00, al Km 12+200 della SR 429 nel comune di San Gimignano.

Raggiunto il luogo dell’emergenza, gli operatori hanno subito provveduto a verificare se lo sversamento accidentale della soluzione corrosiva avesse interessato i corsi di acqua presenti nelle vicinanze. Nel frattempo, tramite la sala operativa, si era provveduto ad avvertire il gestore del Servizio Idrico Integrato della zona interessata per la verifica dell’eventuale presenza di punti di approvvigionamento di acque potabili poste nelle vicinanze del luogo dell’incidente.

Nel corso degli accertamenti è stato rilevato che il liquido corrosivo, tramite la scarpata e le fosse campestri adiacenti, era giunto fino al Botro delle Rote e successivamente nel fiume Elsa, dove aveva provocato una moria di pesci soprattutto di piccola taglia.

La moria dei pesci è compatibile con l’effetto tossico della soluzione di ipoclorito di sodio, dovuto principalmente alle sue proprietà corrosive per la forte alcalinità (pH circa 12) e, purtroppo, il rapido sversarsi del liquido, non ha permesso di evitare che lo stesso raggiungesse il corso d’acqua.

Gran parte del liquido sversato è stato tuttavia assorbito dal terreno, dove ha avuto un effetto ossidante sulle sostanze organiche presenti; in merito si fa presente che la candeggina per uso domestico è lo stesso tipo di prodotto con una concentrazione tra il 5 e il 10% di ipoclorito.

Gli operatori ARPAT hanno verificato, nel corso della giornata, al termine delle operazione di messa in sicurezza dell’autocisterna, con prove in campo che, sia nelle acque del Botro delle Rote che in quelle del fiume Elsa, per l’effetto di diluizione, il pH era tornato a valori normali.

La soluzione sversata rientra nella categoria dei prodotti pericolosi, è tuttavia un forte ossidante che, reagendo immediatamente con le sostanze organiche con le quali viene a contatto, non persiste nell’ambiente.

Pubblicato il 15 marzo 2017

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