Ricercato 83enne accusato di truffa. Acquistato vestiti con assegni falsi
L'anziano aveva acquistato in un negozio di San Gimignano vestiti per circa 800 euro, pagando con assegni di una banca francese poi risultati rubati. Dalle indagini è emerso un possibile collegamento con gli altri fatti, realizzati con le stesse modalità. I poliziotti hanno quindi fatto visionare le foto segnaletiche ai testimoni/vittime, che hanno riconosciuto l’uomo senza ombra di dubbio. L'anziano è stato pertanto denunciato e dovrà rispondere del reato di truffa, rischiando una condanna a tre anni di reclusione
I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Siena hanno rintracciato V. E., 83enne originario di Messina ma senza fissa dimora, abile truffatore. L’anziano si presentava alle vittime ben vestito e curato nell’aspetto, facendo acquisti di abbigliamento molto costosi, anche qualche migliaia di euro alla volta, ma pagava sempre con assegni bancari tratti su una banca francese, fornendo recapiti di fantasia.
La sorpresa arrivava subito dopo per i commercianti, che si avvedevano della mancanza di copertura finanziaria. Invano cercavano poi di contattare il “cliente” che era irreperibile.
Sono state segnalate alla Polizia decine di episodi con modalità simili, su tutto il territorio nazionale, da Assisi a Torino, passando anche per San Gimignano.
Gli investigatori della Squadra Mobile hanno, infatti, accertato che una commerciante di San Gimignano aveva denunciato di essere stata truffata lo scorso giugno. In quell’occasione l’anziano aveva acquistato nel suo negozio vestiti per circa 800,00 euro, pagando con assegni di una banca francese poi risultati rubati. Dalle indagini è emerso un possibile collegamento con gli altri fatti, realizzati con le stesse modalità. I poliziotti hanno quindi fatto visionare le foto segnaletiche ai testimoni/vittime, che hanno riconosciuto l’uomo senza ombra di dubbio. L’anziano è stato pertanto denunciato e dovrà rispondere del reato di truffa, rischiando una condanna a tre anni di reclusione.
Proseguono intanto le indagini della Polizia di Stato.
Gli investigatori sensibilizzano la cittadinanza a contattare la Squadra Mobile della Questura di Siena in caso di riconoscimento fotografico.
Pubblicato il 4 febbraio 2019