Riconoscimento internazionale per il professor De Luca delle Malattie Infettive di Siena

Riconoscimento internazionale per la particolare specializzazione nel settore delle malattie infettive al professor Andrea De Luca, direttore Malattie Infettive Universitarie dell'AOU Senese. Il professor De Luca è stato scelto come docente per un corso di formazione internazionale, che si concluderà il 19 febbraio, per medici africani, che si svolge a Maputo, capitale del Mozambico. «Si tratta di un corso - spiega il professor De Luca - che ruota attorno alle tematiche dell'infezione da HIV, delle co-infezioni e delle relative co-morbidità nell'Africa Sub-Saharana»

 
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Riconoscimento internazionale per la particolare specializzazione nel settore delle malattie infettive al professor Andrea De Luca, direttore Malattie Infettive Universitarie dell'AOU Senese. Il professor De Luca è stato scelto come docente per un corso di formazione internazionale, che si concluderà il 19 febbraio, per medici africani, che si svolge a Maputo, capitale del Mozambico. «Si tratta di un corso - spiega il professor De Luca - che ruota attorno alle tematiche dell'infezione da HIV, delle co-infezioni e delle relative co-morbidità nell'Africa Sub-Saharana, organizzato dal programma Dream, sostenuto dalla Comunità di Sant'Egidio. I medici partecipanti sono tutti responsabili dei centri Dream di 11 Paesi africani, nei quali sono in trattamento antiretrovirale circa 300mila pazienti». 

«Verranno affrontate - prosegue De Luca - le nuove sfide relative alla gestione dell'infezione da HIV in questi Paesi, compresa la resistenza ai farmaci, le co-infezioni con i virus epatitici ed il papillomavirus, le co-morbosità metaboliche, cardiovascolari e neoplastiche». 

«Credo sia un contributo importante – conclude De Luca – del nostro policlinico a questo programma che, per la sua diffusione e qualità e per il riconoscimento internazionale ricevuto, costituisce senza dubbio un'eccellenza ed un orgoglio per il nostro Paese”. Il corso è rivolto a sanitari provenienti da centri sanitari pubblici e privati di 11 Paesi africani: Camerun, Repubblica Centroafricana, Repubblica di Guinea, Kenya, Malawi, Mozambico, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Swaziland, Tanzania, Togo».

Pubblicato il 17 febbraio 2016

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