Riprendono alla Virtus le 'Conversazioni sullo sport'. Incontro con lo psicologo Giovanni Scalera

Tra gli argomenti che verranno trattati con il dott. Giovanni Scalera, i modi migliori per affrontare un'attività sportiva e quanto questa possa essere utile per lo sviluppo psico-fisico degli atleti. Momenti di formazione aperti a tutti, non soltanto a tecnici ed atleti

 POGGIBONSI
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Lunedì 30 settembre, alle ore 21.15, la U.S. Virtus Poggibonsi ospiterà lo psicologo dello sport Giovanni Scalera. L'incontro, presso la sede societaria in Via dei Cipressi (Poggibonsi), rientra in un ampio ciclo di iniziative in cui attività sportiva e formazione vanno di pari passo. "Conversazioni sullo sport - Per saper stare veramente insieme" intende approfondire vari aspetti di interesse generale per chi pratica sport al fine di migliorarne conoscenze e cultura sportiva.

Tra gli argomenti che verranno trattati con il dott. Giovanni Scalera, i modi migliori per affrontare un'attività sportiva e quanto questa possa essere utile per lo sviluppo psico-fisico degli atleti. La Virtus Poggibonsi, dopo incontri avuti su temi rilevanti come alimentazione e crescita delle abilità motorie, prosegue sulla strada da tempo intrapresa, condividendo esperienze e conoscenze. Momenti di formazione aperti a tutti, non soltanto a tecnici ed atleti della Polisportiva.

«L'incontro con lo psicologo Giovanni Scalera - dice Pietro Burresi, presidente della Virtus Poggibonsi - fa parte di una serie di iniziative che proseguiranno anche in futuro. Ad ottobre, infatti, ospiteremo un medico sportivo che ci aiuterà a capire come poter prevenire infortuni proprio in ambito sportivo. Restiamo convinti che lo sport debba essere un momento di benessere psico-fisico ed allo stesso tempo di profonda formazione».

Una squadra come una società sportiva, sono veramente tali se tra le varie componenti c'è uno spirito costruttivo che rende lo stare insieme una autentica occasione di crescita. «Viviamo una società fortemente individualista - spiega Pietro Burresi - questo rende più difficile lo stare insieme, lo spendersi ed il sacrificarsi che uno sport di squadra richiede. Saper accettare i limiti degli altri ed aiutarli a migliorare - conclude Burresi - è un mezzo di crescita come uomini e cittadini».

Pubblicato il 24 settembre 2019

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