Sabato 2 aprile convegno a Siena per illustrare ai dentisti le nuove frontiere dell'odontoiatria digitale
Moderni macchinari permettono di ricostruire la dentatura con la massima precisione, senza far ricorso a impronte e con la possibilità di controllare in anticipo il risultato finale. Tra i relatori il dottor Vincenzo La Scala
L'odontoiatria digitale è ormai una realtà e proprio sulle immagini radiologiche tridimensionali, primo passo verso questa nuova frontiera, verterà il corso di aggiornamento per gli Odontoiatri senesi organizzato da Andi Siena presso l'auditorium di Chianti Banca, la mattina di Sabato 2 Aprile.
"Oggi le cure odontoiatriche implantologiche, chirurgiche e protesiche possono contare su hardware e software dedicati in modo tale che il dentista sia in grado di ottenere sempre risultati precisi e sicuri con innegabili vantaggi per il paziente", spiega il dottor Vincenzo La Scala, medico dentista a Pistoia e relatore internazione, che illustrerà le nuove tecnologie digitali messa a punto negli ultimi anni dagli odontoiatri in collaborazione con il mondo dell'informatica.
"Partendo dalle immagini radiografiche tridimensionali, riprese a bassa dose ma ad alta definizione, come so che esegue la Performance di Siena e Poggibonsi con la quale collabora il radiologo Paolo Pasquinucci anch'egli relatore nel corso del 2 aprile prossimo, si procede alla progettazione di una mascherina chirurgica in materiale siliconico rigido. Questo manufatto, leggero e sottile, costruito con stampanti 3D, è sistemato, in modo semplice e confortevole, in bocca al paziente e guida il posizionamento degli impianti endossei sia per l'inclinazione che per la profondità e la dimensione degli stessi. Non si procede più "a occhio" ma guidati da dati certi, subordinati alle caratteristiche anatomiche di ogni singolo paziente. Le forze in gioco sui nostri denti sono notevoli, visto che il momento in cui esprimiamo il vigore maggiore è quando mastichiamo", anticipa il dottor La Scala.
Con la digitalizzazione vanno in pensione anche le fastidiose impronte. Spiega Scala: "Una volta posizionati gli impianti o preparati i monconi dai denti sani, l'impronta viene creata da uno scanner intra-orale di piccole dimensioni che rileva, con decine di migliaia di "fotografie", l'impronta senza utilizzare alginati o prodotti siliconici che, sommati all'ingombro del porta impronta, complicano davvero la vita al paziente. Il file digitale generato dalla scannerizzazione viene inviato per mail al laboratorio odontotecnico, provvisto di scanner e software per trasformare "il vuoto in pieno" e passare quindi il nuovo file ai fresatori digitali per blocchetti di ceramica o per materiali più economici. In modo preciso e automatico sarà prodotto il "ponte" da due a più elementi, la singola corona, le faccette o addirittura una o più otturazioni in ceramica al posto di altri materiali meno durevoli e meno compatibili".
Ed il paziente può anche vedere in anteprima il risultato finale. "La tecnologia digitale gioca ormai un ruolo determinante ma è necessario affidarsi a collaboratori tecnologici affidabili ed esperti che garantiscano vicinanza e aggiornamenti continui a noi dentisti, come ad esempio IDI Evolution, la società lombarda con la quale collaboro da tempo come anche il Gruppo Performance - conclude La Scala - questi moderni macchinari dispongono di software che, rilevando il viso e la dentizione, possono inserire i denti mancanti o modificare quelli esistenti per mostrare il risultato funzionale ed estetico finale".
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Pubblicato il 24 marzo 2022