Saldi al via: si inizia il 5 gennaio
I saldi stanno per arrivare, tutte le indicazioni della Regione Toscana
Data unica e partenza il 5 gennaio. I saldi stanno per arrivare. “Avevamo chiesto una data unica e un indirizzo omogeneo. Così è stato, solo alcune piccole regioni hanno fatto scelte diverse. E’ una buona novità che cerca di dare un ordine ad una materia molto complessa. Sulle diverse forme di promozione invece c’è ancora tanto da lavorare, soprattutto visto il tempo di pandemia che prosegue”.
Riccardo Ghini, presidente Federmoda Confcommercio Siena, parte da qui nel presentare i saldi della stagione invernale 2021-2022 il 5 gennaio 2022 (primo giorno feriale antecedente l’Epifania).
“Gli ineludibili incrementi dei prezzi fanno di questi saldi una importante risposta degli operatori commerciali al contenimento dell'inflazione e un'opportunità per i consumatori - fa notare Ghini - E' una occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di prossimità dove fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea unitamente al prezzo di saldo fanno propendere i consumatori per un acquisto nei punti vendita delle nostre città e dei nostri centri. La forza dei piccoli negozi è nella resilienza e nella capacità di rigenerarsi e di raccontare un prodotto ed il suo valore. Che significa qualità, servizio, disponibilità”.
“Le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i consumatori, ma per noi commercianti servono per avere liquidità rinunciando ai margini nell’auspicio però che possano aiutare a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno. I timori più forti da sempre sono legati alla concorrenza sleale e al pericolo che l’attenzione de consumatori si sposti esclusivamente sulle vendite a prezzo scontato”, aggiunge Ghini.
Il vademecum dei saldi di fine stagione
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita e lo sconto. La legge regionale Toscana non prevede più l’obbligo di indicare anche il prezzo finale anche se queste indicazioni sono di aiuto alle vendite.
Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.
Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente. Ricordiamo che il numero massimo dei clienti è rapportato alla superficie di vendita. Per negozi con superficie fino a 40 metri quadri rimane obbligo di accesso di un cliente alla volta e massimo due operatori.
Potrebbe interessarti anche: Epifania, al Teatro del Popolo spettacolo gratuito per i bambini
Torna alla home page di Valdelsa.net per leggere altre notizie
Pubblicato il 4 gennaio 2022