San Gimignano, approvata la variante semplificata al Piano Strutturale per San Domenico

È stata approvata durante il Consiglio Comunale del 20 gennaio scorso, con i soli voti favorevoli della maggioranza del gruppo Centrosinistra per San Gimignano, contrarie la Lista Civica ed il M5S, la variante semplificata al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico Comunale per il recepimento dell’Accordo di Valorizzazione dell’ex convento ed ex carcere di San Domenico, dopo aver controdedotto le osservazioni presentate a seguito dell’adozione della variante medesima avvenuta il 28 ottobre 2016

 
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È stata approvata durante il Consiglio Comunale del 20 gennaio scorso, con i soli voti favorevoli della maggioranza del gruppo Centrosinistra per San Gimignano, contrarie la Lista Civica ed il M5S, la variante semplificata al Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico Comunale per il recepimento dell’Accordo di Valorizzazione dell’ex convento ed ex carcere di San Domenico, dopo aver controdedotto le osservazioni presentate a seguito dell’adozione della variante medesima avvenuta il 28 ottobre 2016. 

«Si tratta di un risultato molto importante – affermano Andrea Marrucci e Gianni Bartalini, rispettivamente Capogruppo e Vice-Capogruppo di maggioranza – e di un altro fondamentale tassello che va al posto giusto e che ci consente ora di puntare dritti al Bando di gara. Il San Domenico rappresenta, infatti, l’8% della superficie del centro storico della città patrimonio UNESCO ed è un contenitore che offrirà numerose potenzialità al tessuto cittadino nei suoi segmenti economico/culturali, una volta che il complesso sarà definitivamente ristrutturato, oltre a consentire una fruizione pubblica che per secoli e per motivazioni diverse è stata preclusa. Ecco perché, con grande senso di responsabilità, la maggioranza targata PD procede convinta verso i prossimi step che porteranno entro pochi mesi alla pubblicazione del Bando di gara, entrando così nel vivo dell’operazione di riqualificazione, consapevoli che sono cambiati gli scenari originari dell’Accordo di Valorizzazione, primo esempio di applicazione del federalismo demaniale in Italia, siglato nel 2011, venendo meno l’Ente Provincia di Siena, ma altrettanto consapevoli che all’interno di quel contenitore, una volta ammodernato, potranno coesistere spazi pubblici dedicati alle attività culturali insieme a spazi museali, a spazi per la valorizzazione dei prodotti artigianali tipici del territorio, a spazi per l’enogastronomia, a spazi per attività turistico/ricettive, questi ultimi in misura al massimo del 35% della superficie utile lorda della struttura». 

«Questa è la sfida che il Comune di San Gimignano, insieme alla Regione Toscana, comproprietaria del bene, hanno davanti nei prossimi mesi ed anni e si tratta di una grande opportunità di sviluppo che la città non si può permettere di perdere – concludono Marrucci e Bartalini – ci piacerebbe molto conoscere le controproposte realistiche e non utopistiche delle altre forze presenti in Consiglio Comunale per provare in tempi non biblici a dare corso al recupero di un bene che altrimenti rischia giorno dopo giorno sempre più l’abbandono ed il deterioramento».

Pubblicato il 5 febbraio 2017

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