San Gimignano, finestre blu nel Palazzo Comunale per dire ''Stop alle bombe sui civili''
Mercoledì 1 febbraio in occasione della ''Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo''
Il primo febbraio di ogni anno si celebra la “Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo” istituita in Italia con la legge del 25 gennaio 2017, al fine di conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti nel mondo, nonché di promuovere, secondo i principi dell'articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace e del ripudio della guerra. In tale occasione anche l'Amministrazione Comunale di San Gimignano ha risposto all'appello dell’International Network on Explosive Weapons e si unisce alla campagna di diffusione del messaggio "Stop alle bombe sui civili" e illuminerà di blu le finestre del Palazzo Comunale.
L'Inew - International Network on Explosive Weapons, ha lanciato la campagna “Stop bombing towns and cities” al fine di ridurre in modo significativo Ie sofferenze prodotte dai bombardamenti sulle aree popolate e L‘Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg) ha aderito a questa campagna e la sta promuovendo in Italia con lo slogan “Stop alle bombe sui civili”.
Il riferimento non è solo alle guerre del passato, ma a tutti i conflitti attualmente in corso nel mondo che rendono tale giornata oltre che commemorativa, rappresentativa di un momento di riflessione sulle conseguenze che le guerre di oggi provocano sulle popolazioni, principali vittime dello scontro tra le parti contrapposte.
Si rinnova così il l’impegno dell’Amministrazione comunale alla promozione di una cultura di pace e di diritti, come già si era affermato poche settimane fa in occasione della presentazione dell'undicesimo Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, uno strumento fondamentale per guardare il mondo con gli occhi dei diritti umani, con la partecipazione delle giornaliste Alice Pistolesi e Martina Martelloni.
In Afghanistan, India, Iraq, Libia, Myanmar, Nigeria, Pakistan, Siria, Somalia, Yemen e in molti altri luoghi come da ultimo in Ucraina, sono migliaia le persone che hanno perso la vita, l’integrità fisica o un proprio caro a causa della violenza della guerra. Larga parte di queste vittime è rappresentata da civili, divenuti ormai bersaglio principale della violenza dei conflitti armati, con una proporzione che attualmente si aggira intorno al 90%. Chi ha potuto ha cercato la salvezza nella fuga dal proprio paese, con tutte le dolorose conseguenze che questo comporta.
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Pubblicato il 31 gennaio 2023