San Gimignano, presentata in anteprima la prima casa privata aperta al pubblico
Mercoledì 13 aprile, alle ore 11.00, è stata presentata in anteprima per la stampa Torre e Casa Campatelli, donata in eredità al Fondo Ambiente Italiano dalla sua ultima proprietaria Lydia Campatelli nel 2005. Il FAI ha così l'onore di aprire al pubblico, a partire da sabato 16 aprile, un proprio bene a San Gimignano, inserita nella lista Unesco tra i “Patrimoni Mondiali dell’Umanità”
Mercoledì 13 aprile, alle ore 11.00, è stata presentata in anteprima per la stampa Torre e Casa Campatelli, donata in eredità al Fondo Ambiente Italiano dalla sua ultima proprietaria Lydia Campatelli nel 2005. Il FAI ha così l'onore di aprire al pubblico, a partire da sabato 16 aprile, un proprio bene a San Gimignano, inserita nella lista Unesco tra i “Patrimoni Mondiali dell’Umanità”. Si tratta dell’unica casa privata di San Gimignano regolarmente aperta al pubblico, un vero e proprio narratore, insomma, che offre al visitatore una conoscenza approfondita del borgo e invita alla scoperta di una tipica dimora borghese otto-novecentesca sangimignanese, al cui interno è conservato un patrimonio di arredo domestico, di costumi familiari, di collezionismo d’arte.
Hanno partecipato all'incontro di presentazione, che si è tenuto in un Teatro dei Leggieri colmo di persone, Marco Magnifico, vicepresidente FAI, Sibilla della Gherardesca, presidente regionale FAI, Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano, Ilaria Borletti Buitoni, Sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e del turismo, Carlo Sisi, consulente scientifico del progetto di valorizzazione, Bona Frescobaldi (International Chairwoman Friends of FAI), Filippo degli Uberti, presidente della Fondazione Ludovico degli Uberti, Leonrardo Ferragamo, amministratore delegato di Palazzo Feroni Finanziaria Spa, e Andrea Carandini, presidente FAI.
La presentazione è anche il pretesto per ricordare Fiamma Ferragamo, prima presidente FAI Toscana, che si è spenta ad appena 57 anni, alla quale è stata dedicata la Torre Campatelli.
La famiglia Campatelli
Il 4 gennaio 1922 Vincenzo Campatelli (medico dentista) sposa Emilia Peyron, appartenente a una ricca famiglia di imprenditori tessili di origine piemontese. Lei è più giovane, affascinante ed elegante. Separatasi da Vincenzo Campatelli già nel 1932, si trasferisce per un periodo in Cecoslovacchia. Dal loro matrimonio nascerà un’unica figlia: Lydia. Nata nel 1925 a Firenze, dove risiedevano i genitori, vi ha vissuto abitando nel palazzo Mondragone in via dei Banchi continuando a soggiornare per la villeggiatura nella casa paterna a San Gimignano, una città che è stata per Lydia anche argomento di studio: laureatasi in geografia nel 1957, ha pubblicato un saggio in cui ne ripercorre le vicende storiche, con scientificità di metodo e ampiezza di documentazione, ma tradendo anche l’affetto per un luogo tanto intimamente conosciuto. Assiduamente frequentata dai membri della famiglia Campatelli fino a tutta la prima metà del Novecento, la casa viene abbandonata agli inizi degli anni Cinquanta. Disabitata per oltre vent’anni, vedendola andare in rovina Lydia decide di investirvi denari ed energie per riportarla alla bellezza di un tempo. Insegnante di storia e geografia alle scuole medie, donna autonoma, indipendente e spigolosa, ma allo stesso tempo arguta e piacevole, Lydia non si è mai sposata e ha condiviso con gli amici la grande passione per i viaggi. Tra i suoi legami familiari quello con lo zio Guido Peyron, uomo brillante e affascinante, che dopo una giovinezza dedicata alla caccia, alle automobili, ai cavalli, si scopre pittore e cuoco. Il suo salotto diventa ritrovo per parlare di editoria, gastronomia e arte. Eugenio Montale gli dedica la sua poesia “Il gallo cedrone”: “Dove t'abbatti dopo il breve sparo / (la tua voce ribolle rossonero / Salmi’ di cielo e terra a lento fuoco) / anch'io riparo brucio anch'io nel fosso”. (da “Il gallo Cedrone” di Eugenio Montale, dedicata a “Guido Peyron pittore e cuoco”).
Il borgo e l'edificio
Il nucleo originario di Torre e Casa Campatelli è una casa-torre di modello pisano che sorge alla metà del XII secolo lungo il tracciato dell’antica via Francigena, fuori dalla prima cinta muraria di San Gimignano. Parallelamente all’ascesa delle famiglie locali, che si arricchiscono con l’agricoltura, i commerci e il prestito di denaro, in questo periodo spuntano nel borgo fortificato decine e decine di torri simili a questa, secondo alcuni 49, 72 o addirittura 100.
Le torri sono costituite da un unico corpo di fabbrica, realizzato in pietra e mattoni, che accoglie diversi ambienti disposti in verticale: il piano terreno viene adibito a uso commerciale, i piani superiori, scanditi da solai lignei, sono destinati ad abitazione e la sommità si presta alla funzione di difesa e come punto di osservazione; i piani interrati, infine, hanno funzione di magazzino per le merci e le derrate provenienti dal contado, talvolta lavorate in questi ambienti (a Torre Campatelli si conservano tracce di un frantoio).
Le torri di modello pisano si caratterizzano inoltre per la facciata principale, che è traforata da due archi a sesto acuto e dotata di balconi lignei. Torre Campatelli era alta in origine 11.5 metri, ma fu rialzata tre volte, fino a raggiungere i 27.6 metri, altezza che tuttora conserva.
Cominciando fin da subito a cedere sotto il suo stesso peso, presto alla sua destra fu costruita una falsa torre di sostegno. Dopo la costruzione della seconda cinta muraria, che includeva l’edificio nel nucleo urbano, tra il XIII e il XVII secolo il complesso fu ulteriormente ampliato; infine, inglobando a poco a poco le preesistenze, nel Settecento il complesso medievale divenne un palazzo a due piani, mascherato per rispondere ai canoni dell’architettura coeva, ovvero con la parte più bassa della torre ricoperta di spesso intonaco con finestre dipinte e finti davanzali. Questa parvenza di nobile palazzo fu cancellata alla fine del XIX secolo, quando sull’onda di una nuova moda, basata stavolta sul recupero del Medioevo, l’intonaco fu tolto e furono realizzati una nuova porta d’ingresso e altri interventi, volti a ripristinare l’aspetto medievale. Risalgono alla fine degli anni Ottanta del Novecento gli ultimi restauri della facciata.
Il restauro
Il FAI per il restauro, la valorizzazione e l’apertura al pubblico di Torre e Casa Campatelli ha raccolto e investito 2.000.000 di euro.
Il restauro è stato preceduto e affiancato da un progetto di valorizzazione che ha ispirato gran parte degli allestimenti interni e la proposta di visita.
La visita
La visita proposta dal FAI prevede due fasi distinte: nella prima, il pubblico viene guidato in un percorso multimediale che offre gli strumenti per conoscere e apprezzare San Gimignano e la sua storia, le sue campagne, i suoi personaggi e le vicende del palazzo e della famiglia Campatelli. Nella seconda parte invece il visitatore è libero di muoversi al piano nobile e di entrare nell’intimità di una famiglia, sfogliare album fotografici e lettere, soffermarsi su arredi e pitture senza barriere tra sé e gli oggetti, libero di dedicare il tempo che vuole, di fermarsi a leggere o di dare solo un’occhiata, di scegliere cosa vedere, mentre ripercorre la storia di una famiglia tra le più importanti di San Gimignano, ricca di contatti con il mondo dell’arte, del lavoro, della poesia.
Il modello della città di San Gimignano nel 1340
Il modello della città di San Gimignano che è stato allestito all'interno di Torre e Casa Campatelli è in primo luogo uno strumento didattico costruito per aiutare a comprendere l'impianto fisico e urbanisitco di uno dei più singolari e meglio conservati centri urbani italiani del tardo Medioevo, all'epoca del suo massimo sviluppo economico e demografico, verso la metà del XIV secolo.
"Mille anni a San Gimignano"
Nelle soffitte e nella torre di Casa Campatelli i visitatori possono assistere a uno spettacolo multimediale immersivo con le voci degli attori David Riondino e Pamela Villoresi che racconta i mille anni della storia di San Gimignano e della sua campagna. Mille anni che, quasi tutti, la casa e la sua torre hanno attraversato.
Grazie al rimando visivo continuo fra la città e la sua campagna da una parte, e ricostruzioni, documenti e opere d’arte dall’altra, il percorso aiuta i visitatori a leggere il passato nella realtà di oggi, e quindi ad ascoltare il messaggio che San Gimignano conserva per noi.
Come e quando visitare Torre e Casa Campatelli
Torre e Casa Campatelli si trova in via San Giovanni 15, a San Gimignano. Da sabato 16 aprile 2016 è aperta al pubblico:da martedì a domenica dalle ore 9.30 alle 19 - da aprile a ottobre e dalle ore 10.30 alle 17 – a novembre, dicembre e marzo. Chiuso a gennaio e febbraio. La visita si può effettuare solo a gruppi di massimo 25 persone, ogni 45 minuti. E’ possibile prenotare il turno di visita desiderato. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.Per informazioni e biglietti: tel. 0577/941419 www.torrecampatelli.it
Pubblicato il 13 aprile 2016