San Gimignano, suolo pubblico: c’è la proroga fino al 31 dicembre 2017
Il Consiglio Comunale ha approvato la proposta della Giunta di prorogare per tutto il 2017 le concessioni di suolo pubblico attive al 31 dicembre dell’anno scorso. Si tratta dalla seconda proroga concessa dalla Soprintendenza, la prima era avvenuta a dicembre scorso per il 31 marzo di quest’anno, e richiesta a gran voce dalle associazioni di categoria. Per la proroga hanno votato a favore il gruppo “Centrosinistra per San Gimignano” (PD) ed il M5S, mentre la Lista Civica ha votato contro
Il Consiglio Comunale ha approvato la proposta della Giunta di prorogare per tutto il 2017 le concessioni di suolo pubblico attive al 31 dicembre dell’anno scorso. Si tratta dalla seconda proroga concessa dalla Soprintendenza, la prima era avvenuta a dicembre scorso per il 31 marzo di quest’anno, e richiesta a gran voce dalle associazioni di categoria. Per la proroga hanno votato a favore il gruppo “Centrosinistra per San Gimignano” (PD) ed il M5S, mentre la Lista Civica ha votato contro.
«Siamo soddisfatti e delusi allo stesso tempo – commentano Sergio Kuzmanovic e Andrea Marrucci, rispettivamente segretario e capo gruppo consiliare del PD di San Gimignano -. Perché se da un lato la proroga ci dice che avevamo ragione a chiedere fin dall’estate scorsa almeno un anno e mezzo di tempo per consentire alle attività commerciali di adeguarsi alle nuove regole, dall’altro questa proroga concessa dalla Soprintendenza è un messaggio devastante per chi ha presentato le nuove autorizzazioni nei tempi richiesti».
Kuzmanovic e Marrucci, non sembrano avere dubbi e proseguono: «Di fatto ci sarà più tempo per tutti per presentare le nuove autorizzazioni, o chiedere aggiustamenti a quelle già presentate. Ma resta per noi incomprensibile il trattamento riservato a San Gimignano dalla Soprintendenza. Abbiamo denunciato fin da subito che i tempi imposti sarebbero risultati troppo stretti, costringendo molti operatori a corse contro il tempo e a spese ingenti. Così è stato. Come non possiamo accettare che, con il cambio di alcuni funzionari, le indicazioni date in prima istanza sui materiali da usare per bacheche, spallette, tavoli e sedie siano stati cambiati ‘in corsa’, cioè a domande già presentate, facendo così infuriare tanti commercianti».
«A differenza della Soprintendenza, che rispettiamo, – chiudono il segretario ed il capo gruppo PD - noi amministratori non abbiamo solo il compito di tutelare il nostro bene pubblico Centro Storico. Cosa che ovviamente facciamo come dimostrano i tanti interventi sul patrimonio artistico ed architettonico proprio di questi giorni. Noi abbiamo anche la responsabilità di consentire ai nostri concittadini di poterlo vivere questo Centro e di poterci lavorare, in un quadro di regole che sia definito ed il meno discrezionale possibile. In questi anni abbiamo tenuto insieme tutti questi interessi, evitando la città museo ed il supermercato a cielo aperto. La fretta che ci era stata imposta sembrava voler negare tutto questo, oltre a non tenere in considerazione il fatto che dietro ad un rinnovo di una autorizzazione ci sono tempi, energie e risorse che incidono sul destino di tante famiglie e imprese».
Pubblicato il 7 aprile 2017