San Gimignano, una gara di cucina tra collaboratori. Ecco come si fa squadra in un'azienda

Stando ai fornelli si può imparare la condivisione dei ruoli e delle responsabilità. E' in cucina infatti che si possono affrontare gli imprevisti e sperimentare la propria creatività e capacità organizzativa imparando a bilanciare i diversi ingredienti, a calcolare i tempi e rendere i piatti gradevoli al palato e alla vista. Le risorse umane della Diba 70 distributori professionali sono state al centro di un percorso di formazione, curato dalla ForMax del coach Alessio Etzi e della coordinatrice Roberta Rossi, che ha avuto il suo clou proprio nella sfida di ieri, mercoledì 14 dicembre

 
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Quando mi è stato proposto di fare da giurata a una gara di cucina, ho accettato subito divertita, senza sapere bene di cosa si trattasse e senza immaginare neanche lontanamente quanto in realtà sarebbe stato spassoso.

L'occasione, servita su un piatto d'argento, è stata la cena organizzata dall'azienda sangimignanese Diba 70 distributori professionali. Non si è trattato di una banale cena degli auguri prima del Natale, ma di una "Cooking Challenge" in cui titolari e collaboratori si sono messi in gioco in un'accesa sfida ai fornelli. Cinque squadre in gara, ciascuna delle quali ha preparato un piatto del menù, dai primi al dolce, presentato e servito a commensali e giuria. Il tutto sotto la guida attenta dello chef Lucia Berti presso le Fattorie di Santo Pietro a San Gimignano.

Perché? Perché stando ai fornelli si può imparare la condivisione dei ruoli e delle responsabilità. E' in cucina infatti che si possono affrontare gli imprevisti e sperimentare la propria creatività e capacità organizzativa imparando a bilanciare i diversi ingredienti, a calcolare i tempi e rendere i piatti gradevoli al palato e alla vista. Le risorse umane della Diba 70 distributori professionali sono state al centro di un percorso di formazione, curato dalla ForMax del coach Alessio Etzi e della coordinatrice Roberta Rossi, che ha avuto il suo clou proprio nella sfida di ieri, mercoledì 14 dicembre.

Abbiamo dovuto valutare non solo la bontà, l'estetica e l'impiattamento ma anche l'abilità di raccontare tradizioni e ingredienti del piatto. Alla fine, ad averla spuntata, è stata la squadra arancione, composta da Paola Rigacci, Gabriele Impicciatore e Paolo Barreca con i maltagliati saltati in ragù di Cinta Senese. Seconda classificata la squadra blu con il Dolce Vestito a Festa. Terza la squadra grigia degli involtini di manzo con ripieno morbido al profumo di Vernaccia.

La cucina diventa insomma un banco formativo eccezionale dove si sperimentano le interazioni umane, i rapporti tra persone e ruoli e per questo è riconosciuta come eccellente metafora per imparare a lavorare in squadra. Ognuno è protagonista e non spettatore, si crea un clima sinergico e collaborativo che rimuove resistenze e pregiudizi. Si potenziano il senso di identificazione e di appartenenza all'azienda e si accresce il potenziale individuale e di gruppo per incrementare il livello di performance generale.

L'Outdoor Training è una metodologia formativa molto efficace che, con l'utilizzo di una metafora, aiuta i partecipanti ad esplorare concetti, limiti e comportamenti in situazioni inusuali. Costruire una squadra integrata e coesa ad elevato livello di prestazioni è un fattore di successo formidabile, soprattutto quando la situazione esterna è critica. Il gioco di squadra oggi non è più solamente un imperativo morale, ma una necessità organizzativa, economica e sociale.

Alessandra Angioletti

Pubblicato il 15 dicembre 2016

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