Sanzionata attività commerciale non in regola con il pagamento del canone Rai
Nell'attuale quadro emergenziale, gradualmente proiettato verso la ripresa della normalità, ancor maggiore senso di responsabilità è richiesto a tutti i cittadini ed alle imprese
In tale contesto, in questi giorni, una pattuglia delle Fiamme Gialle senesi, nel corso di un controllo ad un bar-caffè della Val di Chiana, finalizzato, tra l’altro, anche al rispetto dei protocolli o delle linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio da contagio nonché della misura del distanziamento interpersonale, ha riscontrato che il titolare di quest’ultimo non aveva corrisposto il tributo (canone) per il televisore installato nella propria attività.
L’evasione del canone speciale Rai, fin dal principio dell’anno in corso ha costituito oggetto di accurato monitoraggio, con specifico riferimento alle spettanze dovute dagli esercizi commerciali aperti al pubblico, i quali, al fine di fornire un servizio maggiormente appetibile, specie in concomitanza di eventi sportivi, dotano il proprio locale di apparecchio televisivo. A differenza della tassa ordinaria, che a partire dall’anno 2016 viene inserita nella bolletta della luce, il tributo per gli esercizi pubblici che detengono apparecchi televisivi è dovuto in relazione alla tipologia di attività esercitata ed è proporzionale alla categoria di appartenenza ed agli apparecchi detenuti, variando dagli oltre 6.000 euro dovuti da un albergo di lusso ai 200 euro per strutture ricettive con un solo televisore.
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Pubblicato il 10 giugno 2020